La F1 verso un ritorno al passato? Sentite cosa dice Brawn

Il responsabile sportivo della F1 Brawn replica a Vettel che vorrebbe rivedere in F1 i vecchi propulsori famosi per il loro grido.

E’ il sogno di molti. Specialmente di coloro che quell’epoca l’hanno vissuta e guardando il Circus di oggi la rimpiangono. Sebbene le gare del 2022 siano più animate di quelle del recente passato, si ha sempre la sensazione che manchi qualcosa. Nonostante tutto la F1 attuale non convince. Non emoziona e non trascina. Almeno coloro che sono cresciuti a pane e motori tradizionali. Lo sport degli eroi, capaci di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Dei bolidi rumorosi. Di un paddock più democratico.

Ross Brawn (LaPresse Foto)
Ross Brawn (LaPresse Foto)

In occasione del GP di Gran Bretagna dello scorso luglio, protagonista di un giro dimostrativo al volante della FW14B che fu di Nigel Mansell Sebastian Vettel ha versato qualche lacrimuccia. In senso metaforico, ovviamente. In ogni caso, pianti veri o falsi che siano, il portacolori dell’Aston Martin si è posto una domanda. La strada dell’ibrido è davvero quella giusta? Non sarebbe meglio riportare in vita gli aspirati, più semplici e a buon mercato?

Mi è piaciuto molto guidare quella monoposto. E ho apprezzato particolarmente la sensazione del V10 alle spalle. Forse bisognerebbe chiedersi se non era meglio. E se non comportavano spese minori. Le power unit che stiamo utilizzato prevedono costi di sviluppo piuttosto ingenti“, la riflessione del quattro volte iridato riportato da Motorsport.com.

Il tedesco non è l’unico a vederla in questo modo. Chiunque lavori nel paddock, sa bene quanto le PU influiscano sulle casse dei costruttori. Tra l’altro stiamo parlando di una tecnologia talmente sofisticata che non può essere convertita al prodotto.

Brawn boccia la “pazza idea” di Vettel

Ma se i team sarebbero anche d’accordo con lui, non lo stesso si può dire di Ross Brawn, capo della F1 lato sportivo. Ormai il percorso è dettato e indietro non si può tornare. Specialmente perché l’obiettivo è raggiungere le zero emissioni. E nuovi costruttori si stanno avvicinando alla massima serie proprio per questo motivo.

Capisco il suo punto di vista“, ha ribattuto. “Siamo tuttavia altrettanto consapevoli che le Case che stanno supportando la filosofia di una motorizzazione ibrida, lo stanno facendo per una serie di ragioni: il consumo di carburante, la tipologia usata e l’efficienza del motore. Nella fattispecie quest’ultimo elemento è cruciale. Di conseguenza non possiamo allontanarci da questa soluzione”.

La paura per i vertici della massima categoria è quella di essere abbandonati dai grandi brand, attratti con molta fatica dopo il lungo periodo di dominio targato Mercedes.

Non credo che qualcuno sarebbe disposto a mettere dei soldi su un V10“, ha messo il muto alla questione.

Non bastasse, per l’ex stratega della Ferrari, neppure i tifosi dello sport sarebbero lieti di doversi rimettere i tappi alle orecchie. “Per la nuova generazione i V8 o i V10 sono qualcosa di bizzarro“, ha sostenuto escludendo di fatto del tutto la chance di riavere il vecchio e caro rumore. “Alla gente ormai interessa altro. Sugli spalti c’è un gruppo nutrito di persone che è ben contento di riuscire a parlare mentre passano le macchine. Noi veniamo da un’era in cui sentire l’urlo del V12 era bello. Ma era altresì doloroso. Non dimentichiamoci di quanto fosse forte“, ha chiosato.

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