F1, il GP di Singapore potrebbe saltare? C’è un grosso problema

La F1 sbarca a Singapore in questo fine settimana, ma sull’evento in notturna aleggia un forte dubbio. Ecco cosa può accadere.

Dopo tre anni di assenza, la F1 fa ritorno sul tortuoso tracciato di Singapore, dove nel 2008 si corse la prima, storica gara in notturna del Circus. All’epoca, sembrava di vedere una partita alla Playstation, ma in seguito la magia di Marina Bay è quasi svanita, visto che le corse sotto le luci artificiali sono diventate una sorta di consuetidine.

F1 (ANSA)
F1 (ANSA)

Dal 2009 venne infatti introdotta Abu Dhabi, e dal 2014 anche in Bahrain si gareggia di notte. Stesso discorso per l’Arabia Saudita ed il Qatar, in calendario dallo scorso anno, con l’appuntamento di Losail che tornerà in pianta stabile dalla prossima stagione dopo aver stilato un contratto di ben dieci anni con la F1.

Tuttavia, Singapore resta un evento comunque molto particolare, per via delle temperature elevatissime a cui sono sottoposti i piloti, oltre ad un tasso di umidità davvero massacrante, che li porta a perdere circa quattro chili durante la gara domenicale. La durata sfiora sempre le due ore massime, dal momento che vanno percorsi ben 61 giri in una vera e propria sauna.

In queste settimane di pausa, i piloti si sono preparati appositamente per questo appuntamento, sottoponendosi a temperature elevate per far rendere al meglio il fisico. A tutto ciò si aggiunge il fatto che quella di Marina Bay è una pista che non lascia respiro, essendo cittadina e provvista di ben 23 curve. I rettilinei sono praticamente inesistenti, fatta eccezione per quello molto breve del traguardo ed il Raffles Boulevard, a chiusura del primo settore, l’unico chiaro punto di sorpasso.

Dall’ultima edizione disputata è stata introdotta una terza zona DRS, prevista nel breve allungo posto tra le Curve 13 e 14, a cavallo tra secondo e terzo intermedio. La qualifica, come in ogni cittadino, è fondamentale, ma i colpi di scena sono sempre imprevedibili, ed anche chi parte dalle retrovie può avere speranze di un grande risultato, come dimostrò Fernando Alonso nel 2008, che vinse scattando dal quindicesimo posto sulla sua Renault.

Nel corso degli anni, il tracciato ha subito leggere modifiche, che però non hanno di certo cambiato lo stile della pista. Quella più pesante ha riguardato l’eliminazione dell’insidiosa Turtle Chicane o Singapore Sling, dove erano presenti dei cordoli altissimi che tra il 2008 ed il 2012 hanno causato vari incidenti, portando gli organizzatori a farla rimuovere.

F1, in arrivo una grande quantità di pioggia a Singapore

Il Gran Premio di Singapore di F1 non si è mai disputato sotto la pioggia, e l’unica volta in cui i piloti sono stati costretti a montare le gomme da bagnato è stato nel 2017. Ricorderete tutti quello che accadde al via di quell’edizione, con la Ferrari di Sebastian Vettel, quella di Kimi Raikkonen e la Red Bull di Max Verstappen che finirono al contatto.

Dieci minuti prima del via, un violentissimo acquazzone segnò l’esito di quel mondiale, causando la carambola che pose fine ai sogni delle Rosse ed aprendo la strada al dominio di Lewis Hamilton e della Mercedes, il quale scattava dalla quinta piazza. Per il resto, a Marina Bay non ci sono mai stati problemi relativi alle condizioni climatiche, ma qualcosa potrebbe cambiare nei prossimi giorni.

Secondo gli ultimi dati a disposizione della F1 e degli organizzatori dell’evento, le qualifiche e la gara potrebbero essere interessati dalle precipitazioni, che potrebbero aggiungere ulteriore pepe all’evento. I tassi di umidità, come al solito, saranno impressionanti, compresi tra il 70 e l’80% per le sessioni che si disputano in notturna.

Le prove libere 1 e 3, invece, verranno effettuate con ancora la presenza della luce del giorno, anche se i riflettori verranno comunque accesi. Ricordiamo, inoltre, che la domenica successiva si scenderà in pista in Giappone, in quel di Suzuka, dove nel 2019 le qualifiche sono state disputate al mattino per via dell’arrivo di un uragano che ha portato alla chiusura del circuito al sabato, stessa cosa che era già accaduta nel 2010.

Il periodo attuale, in quella parte del mondo, è sempre contraddistinto dalla presenza di tifoni ed uragani, che mettono a serio rischio lo svolgersi di eventi sportivi di questo tipo. A Singapore, il rischio non è così elevato (anche se non si possono mai fare previsioni troppo azzeccate), mentre in Giappone tutto può accadere.

Per il momento, non ci sono ancora allarmi sul fronte Suzuka, ed in MotoGP, tanto per fare un esempio, solo il sabato è stato contraddistinto dalla pioggia a Motegi, mentre inizialmente c’era il rischio che anche la gara venisse rinviata o annullata. Tra poche ore scatteranno le libere ed avremo ulteriori aggiornamenti.

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