Espargarò-Aprilia, l’errore è pesante: può costare il Mondiale

In Giappone per Espargarò e Aprilia un altro episodio sfortunato. Ma nonostante tutti gli errori in stagione è sempre lì davanti.

Tutto rimandato alla Thailandia. Il GP del Giappone infatti ha visto la classifica smuoversi davvero di poco, causa il flop dei big che si giocano il Mondiale. Con 4 corse al termine, tutto in pratica è rimasto invariato o quasi, anche se c’è chi deve recriminare di più. Fabio Quartararo, l’unico a guadagnarci perché ottavo e davanti a tutti i rivali, deve comunque preoccuparsi delle prestazioni di una Yamaha M1 che sta faticando nelle ultime settimane come non mai. Pecco Bagnaia, con la caduta, ha perso 8 punti ma soprattutto deve migliorare nella gestione delle situazioni più delicate come quella vissuta a Motegi, dove poteva sì chiudere davanti al francese ma ha avuto troppa fretta.

Aleix Espargarò (ANSA)
Aleix Espargarò (ANSA)

Mentre a Enea Bastianini manca ancora quella costanza che gli permette di essere sempre al top al 100%, c’è chi invece deve di nuovo masticare amaro ed è Aleix Espargarò. Lo spagnolo infatti, dopo una qualifica sotto l’acqua comunque positiva, partita davanti a tutti i suoi rivali e invece ancora una volta ha dovuto pagare pegno, ma non per colpa sua stavolta.

Infatti a commettere l’errore è stato il box Aprilia, che lo ha mandato in pista con la mappatura eco impostata sulla sua RS-GP e che lo ha costretto al cambio moto immediato ai box, con conseguente partenza dal fondo. Da quel momento la rimonta è stata quasi impossibile e si è fermata al 16° posto. Un vero peccato, perché il ritmo dell’iberico non era affatto male e avrebbe potuto lottare quantomeno per un posto ai piedi del podio, se non a una top-3.

Espargarò e Aprilia, errori che potrebbero essere fatali

A quattro gare dalla conclusione Fabio Quartararo ha 25 punti di margine su Aleix Espargarò, che nonostante una sola vittoria in cascina, ottenuta in Argentina a inizio stagione, ha fatto della costanza la sua arma migliore. Seguendo poi un esempio vincente come quello di Joan Mir nel 2020, che nella stagione della pandemia (e senza Marc Marquez) ha approfittato dei problemi (ed errori) altrui per portare a casa il titolo.

Ad inizio stagione parlare per Aprilia e per lo spagnolo di Mondiale era eresia, invece oggi tutto è ancora possibile. La vittoria a Termas De Rio Hondo, la prima della casa di Noale nella classe regina, ha davvero dato una nuova dimensione ad Aleix e al suo team. Rispetto agli altri non sono i più veloci, ma i più costanti ad alto livello ed è per questo che sono ancora lì, a un passo dal sogno. Ma, ce da dire, che di occasioni per fare uno step in più e approfittare delle situazioni che si sono presentate, se ne sono perse eccome. A partire da Barcellona, dove Espargarò era secondo dietro Quartararo ma ha gettato alle ortiche punti pesanti andando a festeggiare con un giro di anticipo la fine del GP, chiudendo poi quinto dopo essersi accorto dell’errore dopo un paio di curva superato il traguardo.

Ad Assen poi la sfortuna ci ha visto benissimo con lui, visto che la caduta di Quartararo lo ha coinvolto nelle prime battute del GP, togliendogli di fatto la possibilità di lottare per la vittoria con Bagnaia, chiudendo poi in quarta posizione a un soffio dal podio. Domenica scorsa poi l’ultimo episodio davvero incredibile, da addebitare però stavolta al team. Tanto che, quasi scherzando, il direttore tecnico dell’Aprilia Romano Albesiano a La Gazzetta dello Sport ha ammesso: “Capita anche a chi come in questo caso in 20 anni non ha sbagliato un colpo. Aleix è stato un signore anche con chi ha sbagliato come noi siamo stati vicini a lui a Barcellona”. Ora però non è più ammesso sbagliare. O sarà davvero la stagione dei grandi rimpianti.

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