MotoGP, incendio spaventoso nel paddock: ecco cosa è successo

Un normale giovedì di MotoGP si è trasformato in panico puro quando un terribile incendio ha colpito il paddock del circus.

Attimi di panico si sono vissuti questo giovedì pomeriggio sul tracciato di Motegi. Parte dell’equipaggiamento della scuderia Marc VDS di Moto 2 presente nei box di Aprilia e Suzuki è rimasto danneggiato da un incendio divampato all’improvviso.

Incendio MotoGP (AdobeStock)
Incendio MotoGP (AdobeStock)

A quanto pare la causa delle fiamme sarebbe stato un motorino di avviamento che a sua volta avrebbe fatto bruciare il materiale utilizzato per allestire il garage. In un attimo l’intera pit lane si è riempita di fumo facendo spaventare tutti i presenti. 

Fortunatamente il fuoco è stato domato in tempi brevi e nessuna persona è rimasta ferita. Altra nota positiva. Anche le moto si sono salvate.

Non è la prima volta che capitano episodi del genere nel motomondiale. Era avvenuto già nel 2018 a Sepang. Allora  era bruciata una Suzuki posizionata appena all’ingresso della corsia.  Anche nel 2021 a Termas de Rio Hondo, una fiammata aveva provocato parecchi danni. In quel caso non era presente la carovana a due ruote, ma l’impianto dovette subire diversi interventi di ripristino. Molto peggio era andata nel 2019 alla serie contorno del campionato del mondo, ovvero la Moto E. Allora finirono in cenere tutte e 18 le moto elettriche che avrebbero dovuto partecipare alla stagione  al via da Jerez de la Frontera.

MotoGP, incendio in Moto2: cosa è successo

Tornando a quanto avvenuto in Giappone, l’incendio sarebbe scoppiato alle ore 20 locali. Buona parte del personale era rientrato in albergo e in circuito tutto era stato allestito per poter essere immediatamente pronti per l’inizio delle prove venerdì mattina.

Incendio in Moto2 (Borja Gonzalez Twitter)
Incendio in Moto2 (Borja Gonzalez Twitter)

Ad un tratto, dal box numero 12, appunto occupato dalla Marc VDS ha cominciato a fuoriuscire del fumo intenso che ha destato l’attenzione dello staff ancora in pista. Tutti hanno cercato di dare una mano con gli estintori. E c’è chi invece si è occupato di mettere in salvo i bolidi. strumento indispensabile per partecipare all’evento.

Questo il comunicato ufficiale che tenta di spiegare come possa essere avvenuto il fattaccio: “L’ispezione effettuata ha mostrato che la prima scintilla è stata provocata dall’acqua piovana entrata nel struttura e poi in contatto con un caricatore. Da lì è divampato l’incendio“.

Fortunatamente, grazie all’incredibile lavoro svolto da tutti coloro che erano sul luogo, alla sicurezza e ai vigili del fuoco del circuito, i danni sono stati ridotti al minimo“, si legge ancora sul documento, che ovviamente non ha mancato di ringraziare chi ha contribuito a spegnere le fiamme.

Grande solidarietà da parte delle altre squadre

Una menzione speciale va al team Suzuki che è stato al nostro fianco per pulire e ricostruire il box come se fosse il loro“, puntualizza la nota. Seguita poi da un tweet di Guille Carrillo, meccanico della scuderia belga. Quasi emozionato dalla partecipazione al loro dramma che, senza un intervento solerte, avrebbe potuto essere ben peggiore.

“Ci hanno chiamato in tantissimi. A partire da Eric e Pol di Dorna, piuttosto che Albert Talamino dell’LCR. Si sono fatti sentire davvero in tanti: da Honda, a Pramac, fino a KTM, Gresini e KTM-Ajo“, ha concluso soddisfatto.

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