MotoGP, delusione cocente per Marc Marquez: parole amarissime

Grandissima delusione per Marc Marquez, nelle qualifiche del Gran Premio d’Aragon, dopo aver stupito nella giornata di venerdì.

Marc Marquez aveva fatto faville nelle prime due sessioni di prove libere, dimostrando di essere in una discreta condizione fisica. Dopo essere tornato in sella nella due giorni di test a Misano, Marc era risultato velocissimo rispetto al compagno di team, Pol Espargaró, e non troppo lontano dal vertice. Le terze libere sono iniziate nel peggiore dei modi per Marc, con un salvataggio dei suoi, e una successiva caduta proprio sulla spalla destra operata.

Marc Marquez (Ansa Foto)
Marc Marquez (Ansa Foto)

Non vi sono state conseguenze fisiche per il pilota della Honda che, però, è stato costretto a fare il Q1. Si sa che può sempre accadere di tutto nel tentativo di siglare i primi due tempi per entrare in Q2. Subito dopo la scivolata di Vinales, il compagno di team in Hrc, Pol Espargaró si è steso. Le bandiere gialle hanno fregato l’otto volte campione del mondo che si è era lanciato in quel momento. Alla fine è finito alle spalle di Aleix Espargaró e Johann Zarco. La partenza nelle retrovie non è una buona notizia, ma nel complesso il #93 può anche ritenersi soddisfatto dell’impatto fisico in questi giorni. La prova del nove sarà domani. La fatica si farà sentire, ma Marc, dalla tredicesima casella, proverà la clamorosa rimonta.

Per la casa giapponese riavere il suo asso di punta al top è essenziale per ambire ad un 2023 da protagonisti. La squadra, in assenza del catalano, è scivolata all’ultimo posto della graduatoria costruttori. Lo scorso anno, ad Aragon, MM93 chiuse la corsa al secondo posto, alle spalle di Pecco Bagnaia. Il moderno tracciato spagnolo presenta una lunghezza di 5078 m, con 17 curve e un rettilineo di poco superiore ai 900 metri. Sin qui, le Ducati hanno dato spettacolo. Particolarmente in palla i due piloti della squadra corse ufficiale nelle prime due posizioni in qualifica. Miller e Pecco, al termine del 2022, si diranno addio, dopo aver condiviso l’esperienza in top class, prima nel team Pramac e poi nella squadra corse ufficiale. Nel 2023 il torinese sarà affiancato da Enea Bastianini, terzo crono. Sul tracciato progettato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, il romagnolo ha mostrato tutta la sua aggressività alla guida della Desmosedici.

Il pensiero di Marc Marquez

Marc, di certo, non è tornato in sella alla sua Honda per lottare da subito per la vittoria. Dopo la lunga riabilitazione, a seguito del quarto intervento alla spalla destra, l’obiettivo è riprendere confidenza sulla moto, a step, per poi riuscire ad impostare un lavoro in vista di un 2023, come ai vecchi tempi. Ormai rischiare in questo momento non ha nemmeno troppo senso. La Ducati ha, seriamente, un vantaggio tecnico, difficilmente colmabile. La Honda deve seguire i feedback del suo campione per indirizzare gli sviluppi nel 2022. In questa stagione l’alfiere della casa di Tokyo ha saltato ben 8 GP, tra problemi di diplopia e a causa dell’operazione all’omero.

Dopo la tappa del Mugello, il nativo di Cervera ha deciso di fermarsi. Al di là dei problemi di forza nel braccio destro, l’otto volte iridato non aveva feeling con la nuova Honda. Nel tentativo di rendere più guidabile un bolide che, in passato, ha regalato soddisfazioni solo al #93, la casa giapponese ha rivoluzionato tutto nel 2022. Il risultato non è stato positivo. Per ora solo Pol Espargaro, in Qatar, è riuscito a salire sul podio. Bradl, sostituto di Marc, non ha nemmeno ottenuto un singolo punto. L’otto volte campione del mondo scatterà dalla tredicesima casella ad Aragon. Qui trovate gli orari del weekend. Al termine delle qualifiche, ha dichiarato: “Oggi abbiamo visto la realtà. Ieri ho sentito che i rivali hanno detto, questo e quello, ma le aspettative possono essere molto alte, ma conosco la mia realtà e come sono, ai livelli in cui sono in forza e oggi si è visto dove siamo. Per lottare con i migliori bisogna anche avere un buon feeling e un buon punto di partenza, il che adesso è giusto. Domani l’obiettivo è accumulare chilometri, girare e spingere, ovviamente spingerò per finire decimo invece che undicesimo, e se è nono, meglio, ma bene, sapendo quali sono i nostri limiti”.

Sono passati tre mesi da quando mi trascinavo sull’asfalto a 150 all’ora e la sensazione non è la stessa, ma è stato un sollievo perché sono andato a prendere la seconda moto e il mio braccio non ha sofferto per niente e questo è importante per acquisire fiducia. Significa che quando vieni spinto e cadi a terra puoi mettere entrambe le braccia, non solo quella sinistra. Questa è una delle cose che non mi sono mai successe prima e piano piano sto acquisendo quella fiducia, perché la mia testa capisce che il dolore non c’è, ma è un processo lento ed è uno dei i motivi per cui sono sulla moto”, ha spiegato Marquez. Le aspettative sono molto elevate, ma la realtà è un’altra. Il catalano non può porsi obiettivi irrealizzabili, anche per questo ha definito la qualifica di oggi “un ritorno alla realtà”. Fisicamente non può essere al top, ma proverà a dare tutto quello che ha.

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