Hamilton, frecciatina ad Alonso? Le sue parole lasciano qualche dubbio

Al termine del GP di Monza Hamilton si è lasciato andare ad una considerazione che fa intendere che non abbia digerito le parole di Alonso. 

Era fine agosto, in occasione del primo GP post estate sul probante circuito di Spa-Francorchamps, quando Hamilton e Alonso entravano in collisione. Ad appena pochi metri dal via della corsa, la Mercedes del sette volte iridato partiva in volo sull‘Alpine dello spagnolo. Un incidente che tolse dai giochi il solo britannico, facendo tuttavia sbottare il suo storico rivale. “Sa guidare solo quando è davanti a tutti“, aveva gridato via radio.

Lewis Hamilton (Ansa Foto)
Lewis Hamilton (Ansa Foto)

Informato di tale commento al rientro nel paddock, Lewis non si mostrò particolarmente infastidito. Forse per non dare soddisfazione a Fernando. Adesso però emerge una realtà diversa. Sì, perché quanto dichiarato nel post Monza pare essere una risposta alle esternazioni dell’iberico.

Nel Tempio della Velocità costretto a scattare dalla piazza 19 a seguito della penalità subito per la sostituzione della power unit, il #44 ha dato vita ad una bella rimonta che lo ha portato fino alla quinta posizione. Una faticaccia, a suo dire più soddisfacente che scattare dalla pole e vincere in scioltezza.

Hamilton lancia una frecciata ad Alonso?

Chiamato a riflettere sui 53 giri effettuati sulla pista brianzola domenica scorsa, il 37enne ha affermato. “Me la sono goduta mille volte di più avendo dovuto lottare“, ha buttato lì ricordando gli anni giovanili. “Quando correvo nei kart avendo un mezzo vecchio, spesso partivo indietro e mi piaceva“.

Trionfare in casi del genere ha tutto un altro sapore. Ti senti orgoglioso. E’ bella l’idea di dover rimontare. E’ come salire una scala“, ha proseguito con vena poetica, svelando il dettaglio del danno subito dalla sua W13 nelle fasi iniziali.

Spostando invece il racconto sul finale del gran premio tricolore, Ham ha ammesso di esserci rimasto male per l’ingresso della Safety Car che gli ha impedito di mettersi alla caccia della Ferrari di Carlos Sainz. “Le sue soft stavano calando e credo si siano fermati apposta per montarle fresche. Probabilmente non lo avrei superato comunque. Detto ciò è stata una lotta dal principio alla conclusione“,  ha riconosciuto. “In qualità di pilota si vuole sempre di più e io avrei voluto tentare il sorpasso sulla Rossa per guadagnare un altro posto. Con il senno di poi è stato un buon finale. Sono grato di essere stato in grado di rimontare dall’ultima fila”.

Se non è stato aiutato da quanto accaduto alla McLaren di Ricciardo, con conseguente neutralizzazione fino alla bandiera a scacchi del GP, il sette volte iridato, non crede che azzardare il pit stop avrebbe cambiato il suo destino in caso di restart. “Le mie gomme non erano messe male. Mi sembrava di riuscire a tenerle in temperatura e non volevo mollare. Dal muretto mi dicevano che altri due driver erano nella mia finestra di sosta. Di conseguenza, fossi rientrato avrei perso due posti. Così, non ho voluto rischiare e sono stato fuori. Mi è andata bene. Alla fine è come la roulette. In qualche occasione ti va bene, in altre no”, ha filosofeggiato.

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