L’ex F1 severo con Ferrari: perché la Rossa sta deludendo

Il 2022 della F1 si sta rivelando battagliato come sperato. L’ex F1 De La Rosa dice la sua sulla Red Bull e soprattutto sulla Ferrari.

 Quando manca un solo appuntamento alla pausa estiva la Red Bull domina in entrambe le classifiche. Verstappen è primo con 233 punti contro i 170 del più vicino inseguitore Leclerc, mentre il team svetta con 396 lunghezze rispetto alle 314 della Ferrari. Numeri eclatanti che mostrano una scuderia austriaca nettamente più in forma e in grado di finalizzare di quella italiana.

Carlos Sainz, Ferrari (Ansa Foto)
Carlos Sainz, Ferrari (Ansa Foto)

Uno stato di cose che in realtà in avvio campionato non era così chiaro. Inizialmente, infatti la Rossa sembrava possedere il pacchetto migliore, ma il genio di Adrian Newey ha apportato quei ritocchi utili a rendere la RB18 più efficace e solida, mandando in archivio la mancanza di tenuta apparsa nelle prime gare.

Ma se a Milton Keynes si sono rimboccati le maniche risolvendo i difetti in un amen, a Maranello hanno ancora molto da fare. La differenza tra le due squadre sta nella costanza e nella consistenza, perché sì Sainz e Charles hanno di recente vinto rispettivamente in Inghilterra e in Austria, ma l’altra macchina in quei weekend ha raccolto poco o niente.

  L’ex F1 striglia la Ferrari

Sull’avvincente testa a testa tra i due team si è espresso anche Pedro De La Rosa che, in zona Modena ci è stato come collaudatore.

Si sta rivelando un Mondiale fantastico. Non c’è nulla di più bello di vedere due equipe scontrarsi in pista. Non c’è GP in cui si possa dire in anticipo chi trionferà“, ha affermato lo spagnolo.

Il problema però è che Mad Max pare avere quel quid in più per spegnere le speranze di tutti gli altri in termini di titolo e addirittura con largo anticipo. “Questa è la parte meno positiva“, ha proseguito nel ragionamento l’iberico. “Il vantaggio dell’olandese è già piuttosto ampio, quindi se continua così sarà difficile che possa mancare l’obiettivo. Sotto un certo profilo è un peccato, in quanto l’augurio sarebbe quello di vivere una stagione incerta fino all’ultimo“.

Ad agevolare il compito del figlio d’arte, una Ferrari fallosa e con l’affidabilità ballerina che ha concesso tanto terreno all’avversaria. “Potenzialmente potevano fare grandi cose, ma ci sono stati diversi errori da parte del box e degli stessi driver, oltre ad alcuni guasti“, ha sottolineato plaudendo al contrario al valore della Red Bull. “Hanno saputo recuperare dagli sbagli delle prime corse”, ha detto.

In vena di complimenti il 51enne ha esaltato altresì la crescita del campione del mondo in carica. “Prima specialmente nelle prove libere, arrivava spesso al bloccaggio, ora è più pulito. Guida diversamente ed è maturato. Sa quando spingere e quando gestirsi. Non mette più un piede in fallo“, ha analizzato.

Con oltre 250 punti ancora da assegnare da qui ad Abu Dhabi, per l’ex corridore di Barcellona, il Cavallino dovrà correre full gas, consapevole di non avere nulla da perdere.

“Il team dovrà essere aggressivo ed attaccare. Solo in questa maniera potrà fermare l’avversaria. Qui non si parla soltanto di un gap numerico. La RB18 è più affidabile della F1-75 e sebbene siano vicine come prestazioni non sarà semplice recuperare il divario“, ha giustamente evidenziato.

Un margine largo significa anche poter amministrare al meglio le eventuali penalità per la squadra rappresentata da Christian Horner. “Nella sua situazione può adottare un atteggiamento più cauto. Ciò significa cambiare motore ed essere arretrati in griglia, piuttosto che subire un ritiro. Dopo tutto la macchina può arrivare tranquillamente in top 5 partendo dal fondo“, il suo pensiero a proposito della pericolosità di un DNF ai fini della lotta iridata. Ad aiutare nell’eventualità Verstappen ci sarebbe Perez. “Sergio è una buona spalla, capace di svolgere quel ruolo alla perfezione”, ha concluso.

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