F1, l’ex pilota fa a pezzi Binotto: ecco cosa avrebbe dovuto fare la Ferrari

La Ferrari sta lottando contro l’armata austriaca della Red Bull Racing. Ecco cosa accadrà nei prossimi giorni in vista del back to back in Francia e Ungheria.

La Rossa si prepara alla doppia sfida di fine mese, prima della pausa estiva. Il dodicesimo e il tredicesimo appuntamento del calendario saranno importantissimi ai fini della seconda parte di campionato. Se Leclerc e Sainz dovessero accorciare in classifica nel confronto diretto con il duo della Red Bull Racing, potremmo assistere ad un finale scoppiettante, proprio come accaduto nel 2021 tra Mercedes e RB. In Ferrari l’umore è alle stelle dopo il doppio trionfo di Silverstone e Spielberg.

Ferrari Mattia Binotto (Ansa Foto)
Ferrari Mattia Binotto (Ansa Foto)

La Scuderia ha sfatato diversi tabù nelle ultime settimane. Charles Leclerc è tornato alla vittoria, dopo tre mesi, conquistando un GP eroico “a casa loro” e regalando così alla Scuderia Ferrari la quarta vittoria della stagione. Sette giorni prima Carlos Sainz era riuscito nell’impresa di vincere il suo primo GP di F1 in Inghilterra, dopo aver messo a segno anche la sua prima pole. Lo spagnolo è stato sfortunato in Austria, fermato da un problema alla power unit a 15 giri dal termine. Il figlio del Matador stava rimontando di gran carriera e sarebbe stato difficile per Verstappen resistere. Per la Rossa è sfumata l’ennesima doppietta stagionale. In ogni caso gli uomini del Cavallino sono rimasti soddisfatti ed è stato un bel modo di ricordare i 90 anni dall’esordio nel 1932 dello scudetto con il Cavallino Rampante sulle vetture della Scuderia.

La strategia della Ferrari sarà improntata sul full attack, nel tentativo di recuperare quanti più punti possibili ai rivali. A volte la F1-75 è stata fermata da problemi tecnici, ma i tecnici stanno spremendo ogni cavallo del motore per poter riprendere la vetta. Il quarto ritiro stagionale di Sainz ha però un peso specifico importante. Il madrileno si era riportato a 12 punti da Charles, a seguito del terzo posto nella Sprint Race al Red Bull Ring. Con il successo del #16 nel GP d’Austria e il contemporaneo ritiro del #55, quest’ultimo è scivolato a -37 dal teammate e a -75 punti da Max Verstappen.

In classifica piloti comanda sempre l’olandese della Red Bull Racing a quota 208, Charles Leclerc è salito a quota 170 punti, Sergio Perez, ora terzo, è a 151. Sainz dovrà rimboccarsi le maniche per l’ennesima volta, nel tentativo di recuperare il gap dai primi tre della graduatoria. Lo spagnolo ora è più vicino ai piloti inglesi della Mercedes di quanto sia al duo della Red Bull Racing. Nella classifica costruttori la Red Bull Racing è a 359 punti, davanti alla Ferrari a 303. La Mercedes è a 237 punti, a -66 punti dalla Rossa. L’apporto di Carlitos risulterà fondamentale per recuperare terreno nei prossimi appuntamenti. In Austria è arrivata la vittoria numero 242 per la Ferrari. Per Leclerc è la quinta, che nella storia Ferrari gli permette di eguagliare Gerhard Berger, Carlos Reutemann e Alain Prost.

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È risultato lampante, sin dalle prime tappe, che il monegasco avesse una marcia in più rispetto allo spagnolo. Charles ha debutto con un hat-trick, un secondo posto in Arabia Saudita e un grand chelem in Australia. Sarebbe dovuta essere una conseguenza logica che il #16 avesse il pieno appoggio nel team, anche in termini di strategie. A Monaco e a Silverstone, il ventiquattrenne avrebbe potuto ottenere molti più punti, se solo il team lo avesse agevolato nelle strategie. In entrambe le circostanza il Principe di Monaco era al primo posto, ma alla fine è arrivato quarto per degli errori imperdonabili.

Il Gran Premio di Francia a Le Castellet del 24 luglio e quello di Ungheria all’Hungaroring del 31 luglio diranno tanto in merito alle ambizioni mondiale della squadra modenese. L’unico che ha sempre parlato di titolo è stato Leclerc. Nel corso del 2022 il management della Rossa ha oscillato tra il desiderio di un’apertura di un ciclo vincere a quello di una visione semplicistica legata alla competitività del mezzo. Rispetto allo scorso anno i numeri sorridono all’armata rossa, ma con un nuovo regolamento tecnico ci si attendeva una Ferrari da titolo. Leclerc non è lì per partecipare, ma per battagliare con Max Verstappen fino all’ultima tappa di Abu Dhabi.

Sainz aveva accumulato un grande distacco, ma nelle ultime settimane era tornato sotto, soprattutto grazie alle strategie della Ferrari. Dopo il trionfo di Silverstone, il madrileno si era convinto di poter lottare con i due duellanti alla corona, avendo recuperato tanti punti. La libertà di gestione dei piloti, imposta da Binotto, ha portato la Red Bull Racing ha ricevere dei regali gratuiti. Lo zero in classifica del #55 in Austria potrebbe aiutare i vertici della Scuderia a stabilire delle gerarchie chiare d’ora in avanti. F1, nel 2023 cambierà tutto: nuova rivoluzione sulle monoposto

Esattamente su questa questione è intervenuto Tom Coronel, nel nuovo podcast di Formula 1 di RacingNews365. Leclerc è più in forma e più avanti in classifica di Sainz, andrebbe impostata una gerarchia in favore del monegasco. “Lo farei subito! Che dire, l’avrei fatto già due gare fa”, ha tuonato Coronel. “Che possibilità ha ancora Carlos Sainz di vincere il titolo mondiale?” ha suggerito l’esperto di F1 Ruud Dimmers. “Verstappen ha 208 punti, Sainz è a 133. Non è così facile. Sainz può anche puntare sulle sue possibilità e potrebbe anche avere qualcosa in merito nel suo contratto. Altrimenti la Ferrari avrebbe discusso di questa opzione molto tempo fa”.

Sainz potrebbe fare da gregario di Leclerc? “È difficile da chiedere ad un pilota di auto da corsa, lo sai! Ed è per questo che vedi che quella battaglia è in corso e questo potrebbe davvero essere un po’ troppo. Ma la Ferrari potrebbe voler propagare un po’ di sportività da sé stessa dicendo ‘no, pari opportunità per i nostri piloti. Sainz è solo una specie di Perez, non può nemmeno aiutare Leclerc”. Il concetto è chiaro, secondo Coronel Sainz non ha il talento del monegasco e Binotto avrebbe dovuto chiarire molto prima le gerarchie. Se c’è un pilota che può fare un miracolo in rosso, quello è Leclerc.

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