F1, il segreto della Ferrari: il dato che ha impressionato tutti

La Ferrari si è rifatta sotto, conquistando le ultime due tappe del mondiale. La F1-75, nonostante le difficoltà, può continuare a fare la differenza.

La Ferrari ha vinto su due circuiti sui quali avrebbe potuto, tranquillamente, soccombere. In teoria Silverstone e Red Bull Ring rappresentavano due feudi favorevoli alle caratteristiche della RB18. La wing car austriaca ha sempre dato il massimo su tracciati veloci dove la velocità di punta faceva la differenza. La F1-75, invece, ha fatto la differenza, trionfando su tracciati con curve lente, esaltandosi nei tratti misti e sui tracciati cittadini.

Ferrari F1-75 (LaPresse)
Ferrari F1-75 (LaPresse)

A Monaco è sfuggita una doppietta per un clamoroso errore strategico della squadra, ma la vettura italiana avrebbe potuto asfaltare la concorrenza. Purtroppo per Leclerc e Sainz, il punto debole è stata l’affidabilità del motore Superfast. La squadra ha lavorato da anni su un nuovo motore super prestazionale. Il lavoro è stato pazzesco, ma la PU appare ancora fragile. In quattro occasioni i “Carli” sono stati costretti ad alzare bandiera bianca per problemi di affidabilità. I più eclatanti, a Barcellona e Baku, hanno sottratto al #16 due vittorie sicure. Il monegasco aveva tutto sotto controllo, quando è stato abbandonato dalle Power Unit.

I problemi hanno causato ulteriori guai nel Gran Premio del Canada dove CL16 è stato costretto a partire dal fondo della griglia, subendo una pesante penalità per la sostituzione di componenti. Il ferrarista ha rimontato dalle retrovie, riuscendo a conquistare una quinta piazza. Un discreto risultato, ma il suo rivale alla corona iridata ha conquistato, quel giorno, il suo sesto trionfo stagionale. La Rossa ha rialzato la china nelle ultime due tappe e, con una strategia migliore, avrebbe potuto recuperare molti più punti. In classifica Max Verstappen guarda sempre tutti dall’alto in basso. Il figlio d’arte di Jos è a quota 208, Charles Leclerc è salito a quota 170 punti, Sergio Perez, ora terzo, è a 151.

Alle spalle dei primi tre, Carlos Sainz, dopo il ritiro austriaco, è crollato a -75 punti dalla vetta. Si è rifatto sotto in graduatoria, a soli cinque punti, il driver inglese George Russell. Il giovane della Mercedes ha 19 punti in più di Lewis Hamilton. I top team fanno un campionato a parte, rispetto a tutte le altre squadre. La Red Bull Racing comanda con 359 punti, davanti alla Ferrari a 303. La Mercedes è a 237 punti, a -66 punti dalla Rossa. Molto distaccate McLaren e Alpine a quota 81 punti. In campionato, per ora, hanno vinto solo due team e quattro piloti, ovvero Charles Leclerc, Max Verstappen, Carlos Sainz e Sergio Perez.

La statistica da urlo della Ferrari

La Ferrari può essere felice dei risultati ottenuti da Leclerc, sebbene abbia raccolto molto meno di quello che avrebbe potuto. La Rossa avrebbe potuto vincere almeno altre tre gare, ma errori di strategia e problemi tecnici hanno limitato l’ascesa. Charles, comunque, ha ottenuto la sua terza vittoria stagionale in Austria, la sua quinta in F1. Dopo i trionfi del 2019 a Spa e Monza, il #16 ha fatto la differenza anche in Bahrain, Melbourne e Spielberg quest’anno. Il monegasco, al giro di boa del calendario, ha anche raggiunto 259 giri di vantaggio in 11 gare. Nessun altro driver ha comandato così tanti giri, il che fa riflettere sulla posizione che avrebbe dovuto occupare in classifica il ventiquattrenne.

Max Verstappen ha imboccato una strada diversa, conducendo meno giri in testa, ma avendo il doppio delle vittorie, sei contro le tre di Charles. Il motore Ferrari si è rivelato essere il più performante, ma anche il più fragile rispetto a quello di Mercedes e Red Bull. Anche i driver di Haas e Alfa Romeo hanno accusato dei problemi tecnici con il Superfast. Charles Leclerc ha conquistato ben 6 pole position, contro le 3 di Max Verstappen. Nel computo complessivo la Ferrari ne ha ottenute 7, mentre la Red Bull Racing ne ha marcate 4. Nonostante tante statistiche favorevoli, per ora a comandare la classifica è il team austriaco. Sul piano delle performance, però, c’è stato un passo in avanti della Rossa. Mattia Binotto ha svelato il segreto Ferrari: ecco come hanno recuperato sulla Red Bull Racing.

La RB18 è un’auto molto veloce, ma anche più affidabile. Dopo tre ritiri nei primi tre Gran Premi, i tecnici di Milton Keynes hanno sistemato la vettura, rendendola molto più sicura sul piano tecnico. I continui aggiornamenti hanno aiutato Perez e Verstappen a vincere più gare, grazie ad una dieta dimagrante. In Ferrari hanno puntato tutto sulle performance della PU Superfast. Con i motori congelati per diversi anni, hanno preferito un motore top sul piano delle prestazioni, decidendo di progredire nel corso dei mesi successivi in base alle correzioni consentite dalle normative sull’affidabilità e sulla sicurezza. La ratio è chiara, meglio rischiare ora che ritrovarsi per anni a dover inseguire, nuovamente, i competitor a distanza siderale. Per questo la Rossa rischierà il tutto per tutto nelle prossime tappe, nella speranza di emulare la Mercedes nel 2021 che vinse spremendo le PU e andando in penalità in diverse occasioni.

In Francia Sainz dovrebbe partire dalle retrovie per la sosituzione della PU, ma c’è una speranza inaspettata. La nuova specifica motore, inoltre, dovrebbe arrivare a Spa o Monza, per rendere la F1-75 più sicura e performante. La Ferrari, salvo futuri miracoli, è la prima squadra ad avere entrambi i driver colpiti con penalità al motore nel campionato 2022. I prossimi due round saranno fondamentali per ridurre il gap dalla vetta. Se la Scuderia modenese dovesse vincere i prossimi due appuntamenti, prima della pausa estiva, il campionato sarebbe completamente riaperto. Il 2022 rappresenta il primo anno di un nuovo corso. La sfida tra Leclerc e Verstappen ha riacceso l’entusiasmo dei fan che hanno riempito le tribune, dopo il vuoto causato dalla pandemia da Covid-19. Tutto lascia pensare che la sfida si prolungherà fino alle ultime battute, proprio come nel 2021.

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