Ducati, Dall’Igna confessa: “Difficile mantenere dei buoni rapporti”

Gigi Dall’Igna della Ducati spiega come sono cambiati i rapporti tra i costruttori dopo la messa al bando del nuovo abbassatore anteriore.

Il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, è forse il più grande fautore della rivoluzione che ha attraversato la Desmosedici GP negli ultimi anni. Da essere considerata una moto difficile è divenuta la più versatile e guidabile della griglia. Basti pensare alla Honda, che solo Marc Marquez sa portare al limite, o alla Yamaha, che subisce la stessa sorte con Fabio Quartararo.

Ducati, Gigi Dall'Igna (foto Ansa)
Gigi Dall’Igna (foto Ansa)

Nel corso della sua evoluzione la Rossa di Borgo Panigale ha saputo introdurre anche alcune innovazioni di aerodinamica e non solo che hanno fatto scuola, come lo spoiler al posteriore, le carene con le alette, i dispositivi holeshot, fino al più recente abbassatore anteriore in movimento che è stato bandito ad inizio Mondiale: Ducati potrà utilizzarlo nella stagione 2022, ma dal 2023 verrà vietato. E proprio su questo punto Gigi Dall’Igna ha svelato qualche retroscena.

Ducati e il rapporto con gli altri costruttori

Quando Ducati ha portato in pista il Front Ride Height Device durante la preseason gli altri costruttori hanno subito iniziato a schierarsi sul piede di guerra. Nelle successive riunioni della MSMA, l’associazione dei costruttori, è stato deciso per la messa al bando e a quel punto i rapporti tra Ducati e le altre Case sono divenuti più tesi: “Sinceramente il rapporto con gli altri produttori è migliorato durante la pandemia”, ha spiegato Gigi Dall’Igna a Speedweek, ricordando le videoconferenze a distanza nella stagione 2020. “Attraverso queste discussioni abbiamo trovato buone idee per il campionato. Ma da quando abbiamo cominciato a usare il Front Ride Height Device è diventato di nuovo difficile mantenere un buon rapporto all’interno dell’MSMA”.

La motivazione avanzata è il contenimento dei costi, sebbene non ci siano limiti alle spese sui contratti dei piloti, con alcuni costruttori che spendono fiori di milioni per un solo pilota. Inoltre è stato dichiarato che certi sistemi non sono adottabili sulle moto di serie, motivo per cui investire sulla ricerca in materia non apporterebbe nessun vantaggio.

In realtà il nuovo dispositivo Ducati non violava i regolamenti, ma l’MSMA ha deciso per il divieto. “Non posso decidere da solo i regolamenti. Posso solo cercare di capire i regolamenti e fare quello che è lecito – ha detto Gigi Dall’Igna -. Non è giusto che il dispositivo frontale venga bandito dopo il 2022. Ma quando tutti sono contro di me, le mie mani sono legate. Ho dovuto accettare questo cambiamento”.

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