F1, Verstappen è scorretto? L’ex pilota accusa il campione del mondo

Max Verstappen è sempre stato un pilota estremamente aggressivo, e secondo un ex F1 le sue manovre sono spesso troppo al limite.

Se non ammettere il talento di Max Verstappen è impossibile, va detto che anche la sua aggressività è spesso stata oggetto di grandi discussioni. L’ultimo caso è stato il Gran Premio dell’Arabia Saudita dello scorso anno, il primo della storia della F1 sul tracciato di Jeddah, dove andò in scena una battaglia infernale tra l’olandese e Lewis Hamilton, i quali si stavano giocando il titolo mondiale.

F1 Max Verstappen (ANSA)
F1 Max Verstappen (ANSA)

Partendo da quest’ultimo episodio, ha fatto molto discutere la manovra di Super Max, che frenò in rettilineo per cedere la posizione al rivale, facendosi tamponare e rimediando una penalità. La sfida tra i due, lo scorso anno, è stata a dir poco infernale, come confermato anche dal crash alla Prima Variante di Monza dove entrambi sono finiti fuori, con la Red Bull che quasi entrava nell’abitacolo della Mercedes con la posteriore destra.

Verstappen è uno dei talenti più clamorosi che il mondo della F1 abbia mai conosciuto, e che ha tutte le carte in regola per entrare tra i più grandi di sempre. L’inizio della sua carriera fu costellato da una serie di errori grossolani ed incidenti pericolosi, come quello di Monaco 2015, quando tamponò in pieno la Lotus di Romain Grosjean alla prima curva, schiantandosi violentemente contro le barriere di protezione.

La maturazione del figlio di Jos è avvenuta proprio tramite delle manovre al limite, che hanno causato non poche polemiche. Anche contro le Ferrari, Verstappen non è mai stato troppo docile. Impossibile dimenticare le sue difese contro Kimi Raikkonen tra Ungheria e Belgio nel 2016, con il finlandese che, una volta tanto, si arrabbiò pesantemente in radio per le manovre del rivale.

L’aggressività, rispetto all’epoca, non è di certo diminuita, ma quelle che una volta erano manovre suicida, adesso si sono trasformate in sorpassi leggendari e degne dei nomi più altisonanti di questo sport. Tuttavia, un carattere come quello dell’orange fa parte del classico personaggio che o lo si ama o lo si odia, ma va detto che ha avuto il merito di avvicinare tantissima gente a questo sport.

Le operazioni di marketing fatte dalla Red Bull e la famiglia Verstappen hanno portato tribune intere a colorarsi di arancione, per seguire questo ragazzo in tutto il mondo, sino a spingerlo al titolo mondiale. L’esempio più impressionante è ovviamente il Gran Premio d’Olanda dello scorso anno, quando le gradinate erano piene zeppe di orange che facevano il tifo per il loro pupillo. Ed anche in Austria, dove tra poche ore inizieranno le prove libere, è attesa una vera e propria invasione.

F1, Palmer contro le manovre di Verstappen

In un’intervista concessa ad “F1TV“, l’ex F1 Jolyon Palmer ha parlato dell’estrema aggressività al volante di Max Verstappen, che domenica scorsa a Silverstone ha dovuto tirare fuori gli artigli, soprattutto nella difesa contro la Haas di Mick Schumacher. La sua Red Bull era infatti danneggiata a causa di un contatto con un detrito, ed il campione del mondo è stato costretto a guidare in maniera molto aggressiva per preservare il settimo posto finale.

Ecco le parole dell’ex pilota Renault: “Max ha chiuso la porta tantissime volte ai rivali, e spesso li costringeva ad uscire di pista senza troppi complimenti. Sembrava che tutto ciò andasse bene ai commissari di gara, ma è una netta contraddizione rispetto a quanto detto all’inizio della stagione“.

L’ex F1 ha proseguito: “La lotta contro Mick Schumacher avvenuta all’ultima curva ha confermato, se ce ne fosse ancora bisogno, che Max è disposto a correre dei rischi enormi, sottoponendovi anche i suoi avversari. Ha sterzato all’improvviso mentre Mick aveva una linea più interna che gli forniva maggiore velocità, chiudendogli la porta in faccia in modo pericoloso. Si sono quasi toccati e Mick è stato costretto a rallentare, è stata una manovra molto al limite“.

Nel 2020, ci fu un contatto proprio in quella curva tra la Haas di Kevin Magnussen e la Red Bull di Alexander Albon, con il danese che non alzò il piede come fatto dall’attuale compagno di squadra: “Questo episodio descrive bene cosa accade se qualcuno che è all’interno non toglie il piede dall’acceleratore. Per questo dico che Max ha guidato in maniera pericolosa, Mick aveva il diritto di traiettoria e poteva stare davanti“.

Effettivamente, Mick Schumacher è stato un gran signore in questo duello. Ovviamente, da parte sua c’era anche la consapevolezza che c’erano in ballo i suoi primi punti in carriera, e sarebbe stato stupito buttarli via per guadagnare due in più. I due si erano già sfidati lo scorso anno in Ungheria, con Verstappen che anche all’epoca aveva dei danni alla sua Red Bull.

La guida del campione del mondo e la sua cattiveria sportiva non cambieranno, e c’è la sensazione che gli avversari dovranno adeguarsi se hanno intenzione di sfidarlo per il vertice. Mick si è accontentato sapendo che c’erano in ballo dei punti, ma se in lotta ci fosse stato Charles Leclerc le cose sarebbero potute andare diversamente.

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