Sainz non si dispera e spiega: ecco perché non ha superato Verstappen

Carlos Sainz ha chiuso al secondo posto il Gran Premio del Canada, ma non ha mai seriamente attaccato Verstappen per la vittoria.

Non c’è niente da fare per Carlos Sainz, che anche in Canada non ha portato a casa la prima vittoria della carriera, venendo battuto da un Max Verstappen superiore in tutto. Ovviamente, la poca trazione e la scarsa velocità di punta della Ferrari non lo hanno aiutato a superare la Red Bull, ma la sensazione è che manchi del tutto quella cattiveria necessaria per stare a quei livelli.

Sainz (LaPresse)
Sainz (LaPresse)

Lo spagnolo si consola con il giro più veloce e con un secondo posto che lascia l’amaro in bocca, visto, soprattutto, il trionfo del campione del mondo. Con il quinto posto di Charles Leclerc, l’olandese è ormai a +49 nel mondiale piloti, un gap di quasi due gare che onestamente appare davvero incolmabile.

Oltre a questo c’è da dire che le prossime due piste sono totalmente a favore dei siluri di Adrian Newey, vale a dire Silverstone ed Austria. Sainz deve totalmente cambiare passo, perché sta dimostrando di non valere affatto quel sedile. Poco da dire oltre a questo, perché oggi la Rossa aveva un buon passo in generale, ma non ha mai realmente provato a passare ed a questi livelli non te lo puoi permettere.

Sainz, felice nonostante il secondo posto

Fa pensare la grande contentezza di Carlos Sainz alla fine della gara, che non ha mostrato alcun “rancore” vista la sconfitta. Una mancata vittoria non può e non deve rendere soddisfatto un pilota di questo livello, soprattutto se si gareggia per una squadra che si chiama Ferrari e che manca l’appuntamento con la vittoria ormai dal 10 aprile.

Il digiuno non accenna a fermarsi, e visto il passo di Max Verstappen e della Red Bull sarà difficile pensare di raddrizzare la corsa mondiale. I due piloti si sono almeno avvicinati a Sergio Perez, fuori dalla gara ed ormai fuori dalla sfida iridata. Al termine della corsa, Sainz ha raccontato i suoi pensieri alla stampa.

Sono contento, ho spinto a tutta e non ho lasciato neanche un centimetro in frenata, ho spinto a tutta anche con la batteria. Non avevamo abbastanza velocità nel tornante per portare una buona traiettoria nella chicane. La cosa buona è che avevamo un gran passo, forse eravamo più veloci della Red Bull. Sono molto contento del passo che avevamo e per come abbiamo messo pressione a Max, giusti anche i tempi del pit-stop. Mi prendo tutti gli aspetti positivi e continueremo a provarci nella prossima gara“.

Al Mondiale ci credo e per me, per la Ferrari e anche per Charles. Ci credo per tutti. Il mio approccio da un paio di gare è quello di andare gara per gara. Avevo detto che non lotto per il titolo, ma mi ero spiegato male. Intendevo dire che lotto gara per gara senza pensare al Mondiale. Ma ogni gara che faccio la voglio vincere. Se poi questo mi porta a lottare per il Mondiale, benissimo. Se posso aiutare Ferrari o Charles li aiuterò come posso potrò ed al meglio delle mie possibilità, ma quello che voglio è essere veloce in gara. Così si vince il titolo“.

Carlitos non si è nascosto più di tanto, ma in Ferrari sembra davvero esserci l’obiettivo di riaprire il campionato. Per farlo, e questo è ovvio, bisogna vincere subito a Silverstone, a pochi chilometri dalla sede della Red Bull, con la speranza che gli sviluppi che verranno portati sulla RB18 non risultino così determinanti. Come ben sappiamo, un’altra vittoria dei missili anglo-austriaci chiuderebbe tutto per l’ennesima volta e con un grande anticipo rispetto al previsto.

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