Superbike, Jonathan Rea attacca la Dorna: volano parole dure

Jonathan Rea critica la Dorna per un gesto fatto durante il Mondiale Superbike 2021: il pilota Kawasaki si toglie dei sassolini dagli stivali.

Lo scorso campionato Superbike 2021 non è stato semplice per Jonathan Rea, che dopo sei anni di dominio ha dovuto accettare la sconfitta. Toprak Razgatlioglu e la Yamaha lo hanno battuto, meritandosi il trionfo finale.

Jonathan Rea (Foto LaPresse)
Jonathan Rea (Foto LaPresse)

Il KO dello scorso Mondiale gli ha comunque dato grandi motivazioni in vista del 2022, ma sta trovando sul suo cammino un altro fortissimo rivale: Alvaro Bautista. Lo spagnolo della Ducati è in testa alla classifica e si sta rivelando un osso duro da battere. Rispetto al 2019, quando buttò via un titolo che sembrava già suo, sa gestire meglio sé stesso e la Panigale V4 R.

Johnny si sente comunque in una condizione migliore rispetto alla scorsa stagione, visto che sono stati apportati miglioramenti alla sua Kawasaki ZX-10RR, ma sembra non bastare. Il motore è sempre lo stesso e la casa di Akashi in futuro dovrà intervenire per realizzarne uno più performante.

Superbike, Jonathan Rea punge la Dorna su un fatto del 2021

Rea in un intervento a BBC Bike Podcast ha parlato del bullismo online e di come determinati commenti possano influenzare il morale di uno sportivo. Nel suo intervento ha avuto modo di ricordare cosa successe nel 2021 dopo la Superpole Race di Magny-Cours, quando aveva segnalato che Razgatlioglu era finito sul verde all’ultimo giro. Il turco venne penalizzato e la vittoria passò proprio al nord-irlandese, giunto secondo al traguardo.

La Dorna diffuse un video nel quale si vede il pilota Kawasaki parlare dell’episodio al suo capotecnico Pere Riba a fine gara, invitando il team di controllare se effettivamente Toprak avesse commesso un’infrazione. Dopo quanto successo, non mancarono commenti negativi nei confronti di Johnny sui social network.

Secondo lui, la Dorna commise un grave errore nel pubblicare quel filmato: “Mi ha gettato sotto un autobus. Se non fosse uscito quel video, sarebbe andato tutto bene. Mi hanno dipinto come un vero cattivo e non si sono scusati. Tornando a casa avevo aperto Instagram e c’erano commenti tipo “Muori”, “Sappiamo dove abiti”, “Sei questo o sei quello”. Mi sono sentito veramente male”.

Rea ha ricevuto tanti commenti negativi, di questi ce n’erano parecchi oltre il limite della semplice critica. Augurare la morte, minacciare e insultare è qualcosa di inaccettabile. Andrebbe tolto l’uso dei social network a chi si comporta in un certo modo.

Il sei volte campione del mondo Superbike ha anche spiegato perché aveva segnalato la manovra irregolare di Razgatlioglu a Magny-Cours: “I combatto per ogni punto. Ci si gioca il Mondiale, non mi alleno duramente e non prendo rischi per accettare che qualcuno se ne approfitti. La mia squadra e la mia fabbrica non spendono milioni ogni anno perché io lo accetti”.

Esiste un regolamento e va rispettato. Chiaramente chi perde per aver pizzicato leggermente il verde è normale che si dispiaccia, però Toprak non è stato certamente il primo a subire una penalizzazione per questo motivo. Le regole parlano chiaro, anche se possono non piacere.

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