Red Bull, conoscete la vera storia del logo? Resterete sorpresi

La Red Bull è ormai una certezza della F1, dove ha dominato per diversi anni la scena. Scopriamo come nacque il suo logo.

Dal 2009 in avanti, la Red Bull non ha mai chiuso le proprie stagioni in F1 oltre il quarto posto nel mondiale costruttori, vincendo ben quattro titoli a squadre e cinque tra i piloti. In pochi anni, questa squadra è diventata una certezza del Circus, grazie ad investimenti mirati ed alla fiducia nei propri uomini.

Red Bull RB18 (ANSA)
Red Bull RB18 (ANSA)

Christian Horner è sempre stato il boss del team di Milton Keynes, essendo stato posto a capo della squadra da Dietrich Mateschitz sin dal 2005, anno del debutto di questa compagine. Due anni più tardi venne ingaggiato Adrian Newey come direttore tecnico, andando a formare uno dei tandem più vincenti dell’era recente della massima serie.

La Red Bull è entrata in F1 nel 2005, acquistando la Jaguar, squadra che a sua volta era approdata nel Circus nel 2000, al posto della Stewart. L’esperienza della Jaguar non fu positiva, e non arrivò nessuna pole position e neanche una vittoria nei suoi pochi anni di vita.

L’accordo venne ufficializzato per la cifra simbolica di un dollaro, a patto che il magnate austriaco avesse salvato tutti i posti di lavoro dei membri della squadra e garantisse un investimento di 200 milioni di dollari da parte dello stesso Mateschitz, che ha ampiamente rispettato gli accordi.

Tutto andò a gonfie vele, vedendo i grandi risultati ottenuti dal team di Milton Keynes. Come detto, i grandi trionfi sono arrivati nell’epoca di Sebastian Vettel, ma la Red Bull sta ora tornando ai vertici. Max Verstappen ha conquistato in maniera rocambolesca il titolo del 2021, e da ormai un paio di settimane è di nuovo in testa al mondiale piloti.

Qualcuno pensa addirittura che si possa rivedere un 2010-bis, quando sia Seb che Mark Webber furono in lotta per il titolo sino all’ultima gara. La vittoria di Sergio Perez a Monaco lo ha infatti portato a soli 15 punti dal campione del mondo in carica, praticamente nulla considerando le oltre 200 lunghezze che li hanno separati lo scorso anno.

Red Bull, ecco la vera storia del logo

Come tutti saprete, la Red Bull è una bibita energetica, che pare aumentare le capacità fisiche e mentali una volta ingerita. L’idea di crearla venne a Dietrich Mateschitz dopo un viaggio in Thailandia, dove bevve una bevanda dall’alto potenziale energetico che fece scattare in lui la geniale intuizione.

La Red Bull ha un logo che tutti conosciamo, vale a dire quello dei due tori rossi l’uno davanti all’altro con il sole sullo sfondo. Curiosamente, scorpiamo che esiste anche un’altra bevanda che ha un logo molto simile, e che si chiama Krating Daeng, prodotta dalla TC Pharmaceuticals, che è di proprietà della Thai Chaleo Yoovidhya.

Viene venduta in confezioni diverse: in lattine color oro da 250ml o in bottiglie di vetro marrone da 150ml, mentre la Red Bull è distribuita in lattine blu-argento. Il sapore della Krating Daeng è dolce e non è gassata, in sostanza, si tratta di due bibite che hanno un logo molto simile, in quanto, anche quest’ultima è caratterizzata dai due tori intenti a scontrarsi. Venne creata intorno agli anni Settanta come bibita energeticca per operai e camionisti in Thailandia, come lo è ancora oggi.

Vi ricordate della bevanda che Mateschitz bevve in Thailandia di cui vi avevamo parlato? Si tratta proprio della Krating Daeng, che lo portò alla geniale idea di crearne una simile da importare in tutto il mondo. Il magnate austriaco, stando a quanto si dice, contattò i produttori della bevanda alla TC Pharmaceuticals e lavorò a stretto contatto con loro tra il 1984 e il 1987 per adeguare la Krating Daeng al mercato europeo. Per farla breve, queste due bevande non sono uguali tra loro ed hanno storia diversa, ma coesistono tra di loro.

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