Leclerc, i numeri parlano chiaro: la Ferrari deve svegliarsi

A Monaco i primi segni di una tensione crescente tra Ferrari e Leclerc. A parlare sono i dati, che vedono la Rossa incredibilmente perdere terreno.

A Monaco, proprio come un anno fa, per la Ferrari è andato in scena uno dei weekend più amari della sua stagione. Per questa sicuramente è quasi alla pari di quanto accaduto solo sette giorni prima a Barcellona. Charles Leclerc, partito dalla pole, si è visto sfuggire ancora una volta la vittoria, stavolta a causa degli errori del muretto box che hanno deciso in maniera evidente nel confronto con le Red Bull. Il tutto nonostante la Rossa sia la macchina da battere, come confermato proprio negli ultimi due appuntamenti iridati.

Charles Leclerc (ANSA)
Charles Leclerc (ANSA)

Quello che fa più male è che la delusione più grande per Leclerc sia arrivata di nuovo di fronte ai suoi tifosi, quelli di casa. Il monegasco è riuscito quantomeno a infrangere il tabù che non lo vedeva mai finire una gara tra le sue strade. Ma questo non basta. Perché da una possibile doppietta, la Ferrari si è ritrovata con un pugno di mosche in mano.

Leclerc-Ferrari, i numeri di una tensione alle stelle

Quello che salta all’occhio è il grande nervosismo per nulla nascosto da Leclerc davanti agli occhi del mondo. Solo una volta sceso dall’auto ha mostrato una certa calma, anche perché c’ha messo più di metà gran premio per smaltire la rabbia accumulata in gara per le decisioni errate prese dai box in occasione dei pit stop.

Quello che è ancor più evidente è che a sbagliare ora non è più Leclerc ma la Ferrari stessa. Che non è stata capace di imporsi con Sainz per fermarlo al momento più opportuno, ossia subito dopo Sergio Perez per andare in marcatura, ma soprattutto che non è capace di designare ancora una gerarchia precisa, con il monegasco leader e lo spagnolo spalla che comunque potrà sfruttare le occasione che gli capiteranno al momento opportuno. Una scelta questa invece fatta da tempo dalla Red Bull, nonostante i litigi di facciata a Barcellona proprio con il messicano, poi trionfatore a Monaco.

A preoccupare è poi la rabbia accumulata da Leclerc nella sua gara di casa. Il rischio è che si getti alle ortiche un’occasione d’oro. Ma anche che si vada a rovinare un rapporto con il proprio pupillo, cresciuto in casa con grandi sacrifici, che dovessero continuare così le cose potrebbe decidere al termine del contratto di tentare una nuova strada per arrivare alla vittoria. L’immagine di Sebastian Vettel che lo consola al termine della corsa è emblematica. Il tedesco rincuora Leclerc quasi facendogli capire “ci sono passato anche io, sono fatti così in Ferrari”. E, al netto degli errori commessi nella sua esperienza in rosso, Seb avrebbe comunque ragione.

Adesso la palla passa ai vertici della Rossa, che non possono più sbagliare. I numeri non mentono. Dalle ultime 11 pole, la Ferrari hanno ottenuto solamente 2 vittorie, in Bahrain ed a Melbourne quest’anno. Per non parlare delle ultime prime file interamente occupate: nelle sue ultime otto occasioni, solo a Spa 2019 ha vinto. Se pensiamo invece che la Mercedes negli ultimi 8 anni ha fatto segnare 74 prime file complete vincendo la gara in 61 occasioni, si nota come il gap sia netto. C’è qualcosa che non va nella gestione della gara la domenica. Ed è un dato allarmante nella corsa al Mondiale.

Per Leclerc poi la situazione si fa ancor più seria vedendo i suoi numeri più recenti: 3 pole di fila, nessuna vittoria. L’ultimo a riuscire in questa impresa poco onorevole è stato Juan Pablo Montoya, con 5 pole di fila nel 2002 senza il gradino più alto del podio. Prima di lui un altro grande come Mika Hakkinen nel 2000,Nelson Piquet nel 1984, René Arnoux nel 1980 e James Hunt nel 1977. Per non parlare poi dei punti persi per errori e guai di affidabilità: guardando l’andamento delle ultime quattro gare, Leclerc ha perso ben 55 punti potenziali, mentre la Ferrari ben 85 in totale. Il bilancio è decisamente in rosso per la casa di Maranello. E’ ora di reagire. O il rischio è di aver gettato alle ortiche un’occasione colossale per ripartire.

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