F1, Russell e quel dato incredibile: ecco la grande differenza con Hamilton

Il pilota inglese della Mercedes, George Russell, sta crescendo di gara in gara al fianco di Lewis Hamilton. Quest’ultimo deve iniziare seriamente a preoccuparsi.

George Russell ha aspettato a lungo la chiamata della Mercedes. Il giovane ha trascorso tre anni infernali in Williams che lo hanno fatto crescere molto sul piano caratteriale. Il periodo difficile lo ha forgiato e non ha subito alcun contraccolpo psicologico nel diventare il compagno di squadra di uno dei piloti più vincenti della storia del Motorsport.

George Russell (Ansa Foto)
George Russell (Ansa Foto)

Il nativo di King’s Lynn ha saputo raccogliere il massimo in questo inizio di stagione, nonostante una Mercedes al di sotto delle sue aspettative. Il talentuoso campione della GP3 Series nel 2017 e della Formula 2 nel 2018 immaginava di calarsi nell’abitacolo di una monoposto da mondiale. La W13 si è rivelata essere una vettura con più problemi che qualità, afflitta dal guaio del porposing. Il passo indietro è stato evidente sin dai primi test prestagionali nel confronto diretto con Ferrari e Red Bull Racing.

Dopo la beffa di Abu Dhabi la Mercedes aveva promesso che sarebbe stata di nuovo il punto di riferimento in pista. L’obiettivo era lottare per la nona corona consecutivo e per il titolo mondiale piloti, ma il progetto si è dimostrato fallimentare. Russell e Hamilton hanno colto soli tre podi sin qui, sempre terze posizioni, dovute a DNF dei driver dei due top team. Il giovane è stato più lesto del navigato campione, riuscendo a cogliere 74 punti, non chiudendo mai al di sotto della quinta posizione. Lewis Hamilton, invece, ha conquistato appena 46 punti.

Mr. Consistent è il primo degli altri, avendo sfruttato al massimo le poche chance che ha avuto nel corso delle prime sei gare. La costanza è una delle qualità maggiori del classe 1998. Russell ha fatto una previsione perchè è a soli 30 punti da Charles Leclerc, su una vettura incapace di lottare per la vittoria, ed è anche nove punti avanti a Carlos Sainz. Un rendimento a dir poco sensazionale che sta oscurando il campionato di Lewis Hamilton.

Mercedes, il dato sorprendente di George Russell

Nel Gran Premio di Spagna l’inglese è salito per la seconda volta nel 2022 sul terzo gradino del podio. Si è difeso come un leone dagli attacchi dei piloti della Red Bull Racing e ha portato a casa un meritatissimo trofeo. Gli sviluppi portati al Montmeló hanno, parzialmente, risolto i gravi problemi di porposing, migliorando in diverse aeree la wing car teutonica.

Il pacchetto di aggiornamenti portato in terra catalano ha migliorato le performance della W13, mostrando un buon passo gara, specialmente nel primo settore della pista. Montmeló rappresenta una prova importante per valutare le prestazioni delle vetture, non a caso si svolgono i test invernali. George è stato in grado di scoprire da subito il giusto feeling con la vettura della Stella a tre punte, trovando il modo di stare fuori dai guai al via e impostare un ritmo ottimo.

A differenza di un Lewis Hamilton al di sotto delle proprie potenzialità, George sta dando il massimo per dimostrare di poter essere all’altezza dei driver che sono in lotta per il titolo mondiale. Il nativo di King’s Lynn non molla mai, neanche nelle circostanze peggiori. Se la Mercedes non è lontanissima dalla vetta in classifica costruttori è soprattutto merito del giovane che ha portato punti inaspettati, in certe gare, al team anglo-tedesco.

Una statistica in particolare mette in luce le straordinarie qualità del giovane. George Russell, senza mai guidare auto in grado di vincere, è 5° tra i piloti che hanno condotto più giri in testa ad una gara senza mai ottenere un successo. George Russell ha percorso 63 giri al comando nella sua carriera, sette in meno di jack McGrath. Sul podio troviamo Chris Amon con 183 giri, davanti a Jean Behra (107) e Jean-Pierre Jarier (79). Nella speciale classifica presenti anche alcuni piloti ancora in attività come Nico Hulkenberg (43) e Romain Grosjean (40), oltre al nostro Ivan Capelli con 46 lap al comando di un Gran Premio.

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