Suzuki, perché lascia la MotoGP? Motivazione a sorpresa

A fine 2022 Suzuki lascerà il Motomondiale: i fattori della crisi arrivano da lontano e non è certo colpa dei piloti.

Suzuki lascerà il campionato del mondo di MotoGP alla fine della stagione 2022, anche se manca un annuncio ufficiale la notizia è ormai certa. Del resto dai vertici dell’azienda giapponese non ci sono smentite ufficiali e gli uomini del team sono stati avvisati. A quanto pare il marchio sta scomparendo da tutte le competizioni principali, dopo aver detto addio anche al campionato del mondo di motocross. Resta solo nell’Endurance World Championship che conta solo 4 tappe stagionali.

Suzuki (ANSA)
Suzuki (ANSA)

Nell’arco di poco più di un decennio adesso si appresta al secondo ritiro dal Motomondiale, dopo il ritorno in classe regina nel 2015 con la GSX-RR. In pochi anni hanno conquistato un titolo mondiale con Joan Mir e racimolato risultati di prestigio, con piloti che adesso saranno contesi sul mercato: Alex Rins ha conquistato tre vittorie, Joan Mir ha preso il titolo iridato nel 2020 con una vittoria e una lunga scia di podi. Mancano forse di carisma fuori dalla pista, ma entrambi hanno saputo distinguersi tra i big senza riverenze.

Suzuki e lo scandalo diesel

Il team Suzuki ha sempre contato su una doppia anima spagnola e italiana, ma in termini di strategia di mercato non ha mai utilizzato la piattaforma MotoGP per migliorare la propria immagine e a livello di comunicazione e marketing ha sempre avuto un ruolo di secondo piano. Una situazione al rilento che si rispecchia anche nella gamma di modelli sul mercato, poco innovativi e con un design che manca di versioni di punta.

In fondo la Suzuki non ha mai davvero sfruttato i successi ottenuto in MotoGP, quindi i fattori della crisi non sono solo di natura economica, ma anche organizzativa e manageriale. Un altro esempio è il dispositivo holeshot: Suzuki è stato l’ultimo costruttore a dotarsene e negli aggiornamenti si è sempre mossa con un certo ritardo, con i piloti che si sono lamentati non poco nella stagione 2021.

Il consiglio di amministrazione ha interrotto l’offerta di denaro destinato alla squadra. Tra le motivazioni la crisi dettata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, ma secondo Speedweek.com ci sarebbe anche un’altra possibile motivazione: Suzuki è accusata di aver equipaggiato almeno 22.000 auto diesel con dispositivi illegali, simili al gruppo VW. E probabilmente le sanzioni per lo scandalo diesel dovranno essere pagate con i soldi risparmiati dal settore MotoGP.

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