Redding scarica le colpe sulla BMW: “Non sono io il problema”

Redding commenta la sua situazione non facile in BMW e mette nel mirino la moto: non si sente responsabile dei risultati non eccezionali.

Sicuramente il passaggio da Ducati a BMW è stato un po’ uno shock per Scott Redding, che si deve abituare a una moto completamente diversa. Inoltre, la M 1000 RR non è ancora da prime posizioni e c’è tanto lavoro da fare.

Scott Redding (foto Instagram)
Scott Redding (foto Instagram)

Il weekend di debutto ad Aragon è stato un completo disastro, ma ad Assen le cose sono andate meglio. È arrivato nono in Gara 1 e sesto in Gara 2. Il risultato della seconda manche dà fiducia al pilota inglese per il futuro. Ha finalmente avuto delle buone sensazioni in sella e spera di migliorare nei prossimi round del calendario Superbike.

Al momento in classifica non è il migliore dei rider BMW, visto che davanti ha Loris Baz (a +9), però il campionato è lungo e il suo obiettivo è avvicinarsi ai migliori. Sarà importante che il team lo aiuti a ridurre il gap dai colleghi che si giocano le migliori posizioni. È uno che ha dimostrato di poter fare ottimi risultati se messe nelle giuste condizioni tecniche.

Superbike, Redding incolpa la BMW

Redding in un’intervista concessa a Speedweek ha posto l’accento sulla BMW M 1000 RR per spiegare i risultati non esaltanti ottenuti finora: “Non mi interessa ciò che dice la gente, ho già mostrato che posso vincere gare e fare podi. Non sono io il problema. Sto cercando di adattarmi alla moto e il team deve lavorare per darmi ciò che chiedo”.

Il pilota britannico non ha dubbi sul suo valore, avendo lottato per il titolo Superbike negli scorsi anni, e auspica che la squadra gli venga incontro per permettergli di esprimere tutto il suo potenziale: “La moto va bene per posizioni dalla sesta all’ottava. Non mi permette di vincere, anche se ho il potenziale per farlo”.

Anche se ha scaricato le colpe sulla moto e sulla squadra, Redding è fiducioso per il futuro: “Credo nel progetto e BMW ha le risorse per realizzarlo. Serve migliorare e ci vuole un po’ di tempo. Dobbiamo compiere grandi passi e devono essere quelli giusti”.

L’ex pilota Ducati si sta impegnando per avere successo con il marchio tedesco, che nel Mondiale SBK non ha mai conquistato il titolo. Lo ha solo sfiorato con Marco Melandri nel 2012 e andò perso in modo rocambolesco. Scott sogna di regalare il primo trionfo alla casa di Monaco di Baviera, però nel 2022 è improbabile che ciò possa succedere. È qualcosa che al massimo potrà avvenire l’anno prossimo se lui e il team faranno il giusto percorso di crescita in questa stagione.

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