Wolff svela i problemi Mercedes: “Ecco perché la Ferrari è diversa”

La Mercedes guarda già al 2023? Il boss Wolff ammette che la conferma iridata è complicata, ma ora c’è più chiarezza su cosa non funziona.

Terza della generale costruttori con 77 punti contro i 124 della Ferrari, la Mercedes è stata finora la sorpresa in negativo della stagione di F1 cominciata a metà marzo dal Bahrain. Nonostante la classifica non la stia penalizzando in maniera particolare, è consapevolezza diffusa, del team innanzitutto, che il merito sia dei guai altrui.

Toto Wolff, team principal Mercedes (Ansa Foto)
Toto Wolff (Ansa Foto)

In linea di massima non è sacrilego affermare che la W13 è certamente l’auto meno riuscita sotto la direzione tecnica di James Allison. Il pacchetto è carente sotto molti punti di vista, prova ne è che neppure le scuderie clienti della Stella stanno brillando.

Ma un elemento più degli altri sta spingendo al ribasso le quotazioni della monoposto. Il terribile porposing, che non solo non consente di spremere al massimo il potenziale della vettura, ma che sta mettendo in grave difficoltà fisica i piloti.

Al traguardo del GP di Imola, Russell ha lamentato dolori al petto e alla schiena tali da togliergli il fiato. Per quanto concerne Hamilton, da parte sua, non sono arrivati commenti simili, ma il fatto che non sia andato più in là di un insipido tredicesimo posto, la dice lunga sul livello di confidenza che ha con il mezzo.

I guai della Mercedes passati ai raggi X dal boss

Guardando le immagini delle auto in azione il dirigente delle Frecce d’Argento Toto Wolff ha compreso un dettaglio importante. Tutti soffrono di saltellamenti, ma qualcuno li patisce maggiormente per una causa ben precisa e ciò va ad avere un impatto in fase di frenata e sulla gestione gomme.

Il comportamento della F1-75 sembra essere diverso dal nostro“, ha analizzato a Motorsport.com. “La frequenza di sobbalzo è più alta per noi, di conseguenza, quando arriviamo allo staccata la nostra monoposto non si stabilizza, mentre la Rossa sì”.

Con estremo realismo alla luce di questi handicap, il viennese ha escluso la propria squadra dalla lotta per i due mondiali, ma si è rifiutato di bollare il progetto 2022 come sbagliato.  “Dobbiamo capire cosa ha provocato la nascita di certi fastidi. Solo allora potremo riprenderci, ma ci vorrà tempo“, ha messo le mani avanti confermando che non ci sarà alcuna rivoluzione. “Ci concentreremo su quanto abbiamo a disposizione“, ha sottolineato

E pizzicato sui 300 milioni di sterline investiti nell’equipe di Stoccarda nel 2021 quando ancora dominava o comunque aveva successo, il 50enne ha negato di essersene pentito.

Vendere e andare alle Maldive? Non ci penso proprio“, ha ribattuto. “Se lo facessi credo che mi spegnerei. Amo il mio lavoro. I risultati al momento non sono buoni, ma la F1 sta andando a gonfie vele e sotto il profilo finanziario c’è un gran ritorno. Quindi voglio proseguire così“.

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