Wolff ha paura della Ferrari? Questa la sua ultima richiesta alla FIA

Non appena la Mercedes ha smesso di dominare, la dirigenza ha cominciato a mettere in dubbio la regolarità degli avversari. Ecco cos’ha detto Wolff.

Fa strano che un simile appunto arrivi proprio da Toto Wolff visto che nel 2020 la Racing Point, oggi Aston Martin, venne accusata di aver copiato, con l’autorizzazione della Mercedes, la W10 campione del mondo.  Sta di fatto che il manager della Stella ha domandato alla Federazione Internazionale maggiore severità per quanto concerne il passaggio di informazioni tecniche tra un team e l’altro.

Toto Wolff (Ansa Foto)
Toto Wolff (Ansa Foto)

Ad agitare l’animo dell’austriaco è soprattutto l’unione tra la Ferrari, leader provvisoria del mondiale e la Haas che, addirittura a trasferito parte degli uffici a Maranello, ingaggiando altresì personale proveniente dal Cavallino.

Wolff: la denuncia Mercedes è un sintomo di debolezza?

Sebbene in Australia la squadra americana non abbia particolarmente ben figurato, evidentemente Stoccarda teme, alla lunga questa si trasformi in un avversario in più da contrastare. Lo stesso dicasi per la sorella minore della Red Bull, l’Alpha Tauri, nelle recenti stagioni in crescita.

“Penso sia necessaria una riforma per evitare polemiche”, ha affermato ad F1i.com. “Tutti meritano di potersi esprimere al meglio ed è giusto riconoscere quando è stato fatto un buon lavoro, tuttavia certi passaggi creano discussioni non positive per le sport“.

Il 50enne non ha ancora superato le critiche subite per aver ospitato in galleria del vento la verdona del Circus, e per questo vorrebbe impedire alla concorrenza di godere di privilegi.

Con un po’ di malizia il viennese riferendosi alla Haas ha ipotizzato più di un trasferimento di competenze con la Rossa.

La nostra equipe è composta da 2000 persone e vanta un passato vincente. All’improvviso si sta trovando a lottare con una realtà molto più piccola“, ha buttato lì sibillino.

Il pensiero della capo delle Frecce d’Argento non è comunque solitario. Anche Andreas Seidl della McLaren ha sostenuto qualcosa di simile, circoscrivendo il materiale condivisibile tra costruttore e cliente nella power unit e nelle componenti del cambio.

“Certamente non si dovrebbe usufruire delle medesime infrastrutture”, ha asserito a The race. “Si tratta di aspetti difficilmente controllabili dai federali e per questo dovrebbero essere banditi”.

Punto sul vivo il boss Haas Gunther Steiner ha risposto pan per focaccia dichiarando che se un punto del regolamento non funziona per qualcuno, non per forza bisogna modificarlo.

La Mercedes ha vinto otto titoli di fila grazie ad un motore potente, ma a nessuno è venuto in mente di ritoccare la normativa relativa alla PU. C’è un organo governativo che si deve occupare di certe cose. Chi pensa che basti parlare per stravolgere tutto, si sbaglia“, la replica tranchant del tecnico meranese che non vuole essere accusato di aver fatto passi avanti soltanto in conseguenza al rapporto stretto con l’Emilia Romagna.

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