F1, analisi amara post GP: ecco l’errore che è costato il trionfo alla Ferrari

La Ferrari è salita sul podio anche in Arabia Saudita con Charles Leclerc e Carlos Sainz, rispettivamente, al secondo e terzo posto. Una scelta è costata cara alla Rossa.

Il Gran Premio di Arabia Saudita ha riproposto la sfida al vertice tra Charles Leclerc e Max Verstappen. Stavolta a spuntarla è stato il campione del mondo della Red Bull Racing. La buona notizia per la Rossa è che la F1-75 è risultata competitiva anche sul rapido tracciato cittadino di Jeddah, pista che l’anno scorso ha visto competere, in un testa a testa, la Mercedes e il team austriaco.

Ferrari F!-75 (LaPresse)
Ferrari F!-75 (LaPresse)

L’inizio di stagione della squadra teutonica, campione del mondo da otto anni di fila, è pessimo. La Ferrari ha accumulato in due gare 78 punti sugli 88 disponibili. La Mercedes, in classifica costruttori, è ferma a 38 punti, senza ritiri. La Red Bull Racing è salita a 37 punti, ma è indietro a causa del doppio DNF del Bahrain. Sul piano della performance la RB18 è un’auto in grado di lottare per il titolo. In classifica piloti Charles Leclerc è primo a 45 punti, davanti a Carlos Sainz a quota 33, mentre Verstappen è salito a 25, grazie al primo trionfo stagionale.

La gara di Jeddah, in un clima surreale per gli attacchi dei ribelli, è stata decisa da episodi. Perez ha marcato la pole di soli 25 millesimi su Charles Leclerc e, nella prima parte di gara, ha avuto un ritmo indiavolato. L’incidente di Latifi e il prematuro cambio gomme del messicano, hanno spalancato le porte a Charles Leclerc e Max Verstappen. I numerosi ritiri successivi hanno imposto la VSC dando una chance enorme a Verstappen, che ha sfruttato al meglio la potenza del motore Honda per sopravanzare sul lungo rettilineo del traguardo Leclerc.

Quale è stato l’errore della Ferrari?

La F1-75 si è confermata una vettura di altissimo livello, riuscendo a performare alla grande anche nei velocissimi cambi di direzione del tracciato cittadino di Jeddah. La Rossa è mancata, però, a livello di velocità massima, mettendo più carico aerodinamico, sperando che questo potesse fare la differenza. In sostanza hanno replicato la strategia che ha regalato il successo in Bahrain a Charles Leclerc.

Il tracciato di Jeddah, però, presenta caratteristiche molto diverse, essendo uno dei più veloci del mondiale. La Red Bull a Sakhir ha pagato un surriscaldamento sulle ruote posteriori che ha limitato le performance di Verstappen e Perez. A pochi giri dalla conclusioni sono poi sopraggiunti dei guai tecnici che hanno messo fuori gioco gli alfieri della Red Bull Racing. “Alla fine non c’è stata l’usura che pensavamo e la nostra velocità più bassa sul rettilineo ci ha fatto male in gara”, ha commentato Binotto post GP di Jeddah.

Marca, inoltre, riporta le parole di Marc Gené che ha confermato i limiti della scelta del Cavallino. “Abbiamo scelto di perdere un po’ di velocità massima con i nostri rivali. Mettendo di più carico aerodinamico, crediamo che questo possa aiutarci a lungo termine con l’usura delle gomme contro le Red Bull“. Il monegasco ha cercato di difendere la posizione con freddezza e furbizia, ma alla fine Max Verstappen l’ha spuntata.

A nulla è valsa la scaltrezza di Charles di lasciarsi passare all’ultima curva per sfruttare il DRS sul rettilineo d’arrivo. Sainz, dal canto suo, è stato frenato sotto regime di SC da Perez che con malizia ha difeso Max, cedendo la terza posizione che spettava di diritto allo spagnolo solo alla ripartenza della gara e dopo qualche curva. Anche in questo caso un episodio controverso, di cui Carlos si è lamentato, avrebbe potuto cambiare le sorti della gara.

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