Bagnaia e Ducati cosa ci nascondono? La strana calma di un 22° posto

Prima giornata di test in Indonesia con un Pecco Bagnaia nelle retrovie. Ma il pilota Ducati non fa drammi e spiega il perché.

Ancora una giornata interlocutoria per Ducati nei test MotoGP. Dopo Sepang, il paddock si è spostato in Indonesia per provare il nuovo circuito che entrerà in calendario quest’anno e dove già ha esordito lo scorso anno la Superbike, anche con buoni risultati. La pista sporca però ha rovinato il lavoro dei team, almeno nella prima parte di giornata. Tanto che sono arrivate anche alcune critiche.

Pecco Bagnaia, al secondo anno nel team ufficiale Ducati (foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
Pecco Bagnaia, al secondo anno nel team ufficiale Ducati (foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Come visto anche in Malesia, Pecco Bagnaia non ha spinto nella prima giornata. Il pilota azzurro, vicecampione del mondo, ha chiuso 22° a 1″8 dal miglior tempo fatto segnare da Pol Espargaro. A guardare così ci sarebbe da preoccuparsi eccome, ma dal team di Borgo Panigale non si fanno drammi.

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Bagnaia indietro ma nessun allarme

Al termine della prima giornata di test, non è apparso per nulla preoccupato Bagnaia che, tolto il casco, ha provato a tranquillizzare tutti sull’andamento della sua GP22 e il distacco così pronunciato dalla vetta. In particolare il pilota dell’Academy di Valentino Rossi ha sottolineato come tutte le squadre adottino in questi test delle strategie differenti.

In particolare la Ducati ha deciso, rispetto agli altri team, di non montare la gomma soft per ottenere il tempo. La casa di Borgo Panigale voleva tentare l’assalto al tempo solo nel finale ma, come ha sottolineato Bagnaia, i programmi sono saltati a causa dell’arrivo sulla pista indonesiana della pioggia. Ma qualcosa comunque di positivo c’è, ossia l’aver mostrato un ottimo passo.

Buono anche l’approccio con la nuova pista, nonostante nelle prime fasi fosse molto pericolosa, a causa dell’eccessiva terra presente sull’asfalto. Ma Pecco ha comunque mostrato subito un ottimo feeling: “E’ un mix fra la Thailandia e l’Argentina”, ha sottolineato. Poi è passato ad analizzare il lavoro svolto in pista con la sua Ducati, che si è focalizzato sulla gestione delle gomme, da sempre uno dei talloni d’Achille della Desmosedici, almeno negli anni scorsi.

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Per Bagnaia anche una scivolata, ma dovuta alla “eccessiva fiducia” in quel momento. Poi però il pilota Ducati ha lanciato un allarme per il troppo sporco, dovuto anche ai lavori in corso al di fuori del tracciato. Si è augurato che tutto torni alla normalità quando il Motomondiale arriverà lì, ma ha anche sottolineato come un Long Lap Penalty in condizioni simili sarebbe stato impossibile: “Di sicuro sarei caduto al 100% perché non riesci a stare in piedi. E spero che considerino questo particolare per il GP, ma è dura”.

E a tranquillizzare lo stesso Bagnaia è stato anche il manager Ducati, Davide Tardozzi, che ha confermato come il lavoro principale fosse già in ottica gara e che il tempo con la morbida di Miller sia indicativo di quanto possa far bene anche lo stesso pilota italiano. E ha aggiunto: “In questo momento è importante lavorare su altri aspetti, in particolare sulla moto. Ma posso dire che saremo protagonisti sin dalla prima gara in Qatar”.

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