Ferrari contro l’ex Domenicali? Ecco gli inaspettati alleati

La questione delle gare sprint (e non solo) scuote il paddock. La Ferrari è tra quelle che bloccano la riforma, andando contro a Domenicali.

Aumentano le resistenza dei team al cambiamento in F1. Il nuovo corso della FIA passa anche per un nuovo format del weekend di gara. Già lo scorso anno è stata introdotta la Qualifying Sprint Race, con risultati decisamente altalenanti. In questo 2022 l’idea si dovrebbe ampliare ma a quanto pare all’interno del paddock qualcosa non piace. E tra le protagoniste ci sono Ferrari, Red Bull e Mercedes.

Stefano Domenicali (foto di Mark Thompson/Getty Images)
Stefano Domenicali (foto di Mark Thompson/Getty Images)

Il problema per Stefano Domenicali, a capo della Federazione, è che i tre top team hanno raggiunto un’intesa inedita. E sarà difficile avere la meglio. Anche perché quando ti si mettono contro tre potenze del genere, il rischio è solo quello di farsi molto male.

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Ferrari & co. contro Domenicali

I team potrebbero ottenere denaro extra per aumentare le gare sprint da tre a sei, ma come riporta Auto Motor und Sport, solo sette su dieci sarebbero felici di questo passo. Mercedes, Ferrari e Red Bull infatti si sono alleate nel dire no a questa novità. Ma non è tutto. Chiedono che il limite di budget sia aumentato di 2,65 milioni di dollari. Il tutto a titolo di risarcimento per presunte spese maggiori.

Un’alleanza questa che naturalmente ha fatto infuriare il resto dei team. A partire dalla McLaren, con Zak Brown che ha tuonato: “Alcune squadre chiedono che il limite di budget venga aumentato di un importo irragionevole, anche se ci sono prove evidenti che non ci sono stati veri danni nelle gare in questione l’anno scorso. E’ un goffo tentativo di difendersi dalla perdita del proprio vantaggio competitivo“.

Le sei squadre che completano lo schieramento della F1 rifiutano l’ammorbidimento del budget cap. La Haas ha provato a trovare una soluzione condivisa, proponendo di dare a tutte le squadre 2,65 milioni di dollari in più, ma l’idea non è stata ben accolta dalle migliori squadre. E il boss Gunther Steiner non le ha mandate a dire: “L’unica cosa che interessa a Ferrari, Mercedes e Red Bull è proteggere il più possibile il vantaggio sulle piccole squadre. Questo può essere fatto solo con un limite di budget più alto”.

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E ora che succede?

Ora il piano di Domenicali di raddoppiare il numero di gare sprint a sei sembra essere morto sul nascere. Pochi giorni fa, le squadre sono state informate che ci sarebbero state al massimo tre mini gare nel calendario 2022, forse anche meno. Non è ancora chiaro a quali weekend saranno associate. Ma non finisce qui.

Tre gare sprint sono già state approvate nel regolamento. Servirebbero otto voti su dieci per raddoppiare alle condizioni richieste da Ferrari, Red Bull e Mercedes. La Formula 1 sta quindi già valutando di votare per un aumento delle gare sprint nella stagione 2023. Con così tanto anticipo, sono sufficienti sei voti favorevoli. E questo per i tre top team sarebbe un problema. Serve trovare al più presto un alleato, o il colpo di Domenicali sarebbe davvero di quelli forti.

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