È l’ultima anche per Uccio: così racconta la sua vita con Valentino Rossi

In vista dell’ultima gara della carriera di Valentino Rossi, l’amico Alessio ‘Uccio’ Salucci si racconta tra aneddoti e ricordi

Alessio Salucci insieme all'amico Valentino Rossi (Foto Getty Images)
‘Uccio’ Salucci insieme all’amico Valentino Rossi (Foto Getty Images)

Alessio Salucci, amico e compagno di avventure di Valentino Rossi dal giorno zero, si racconta al Corriere dello sport prima dell’ultima gara dell’amico. Da una vita accompagna la leggenda in tutto il mondo e tra poco questa lunga e fantastica avventura arriverà al capolinea. “Rifarei tutto. A cominciare dai 16 anni, quando prendevamo lo scooter. Il bello era andare a ballare, non eravamo gente da discoteca, la cosa divertente era il tragitto Tavullia-Riccione“.

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I ricordi di Uccio su Valentino Rossi

‘Uccio’ racconta alcuni aneddoti come quando avevano cinque-sei anni e la casa di Graziano era il loro parco giochi. Avevano quei biroccini, quelle motorette di bimbi, e sgasavano tutto il giorno col Grazia che era il loro guru. “Succedeva sempre qualcosa“.

Oppure di quando: “Il Grazia aveva un 85 da cross, lo teneva chiuso in garage, non voleva che lo usassimo. Un giorno, mentre lui non c’era, riuscimmo a farlo partire. Succede così: Vale lo mette in moto, fa un giro intorno a casa, uuuuaaa, che roba. Esaltatissimi. Poi tocca a me. Faccio il giro, sbuco dall’angolo e mi vedo una Volvo bianca arrivare: è il Grazia. Ci ha fatto un culo quadrato. Ce lo ricordiamo ancora. Mi disse: Lo sapevo che lui era uno stupido, ma te pensavo di meno“.

Alessio racconta poi di quando ha saputo che l’amico avrebbe partecipato al mondiale nel 1995, a ottobre. Graziano stava lavorando duro per creare questa situazione l’anno dopo. L’aveva detto a Vale, e Vale a lui: ‘Faccio il mondiale’. “Un sogno, una roba incredibile. Ho ancora i brividi se ci penso. Noi eravamo ragazzi, il mondiale lo vedevi come qualcosa di lontano, enorme“. Poi arrivò il 1996, l’anno del grande salto che definisce fantastico. “Al mio babbo dissi: ‘Vado con Vale in Malesia e Giappone’. Dov’è che vai te? Mi fa. Te vai a lavorare a Pesaro, te lo dico io“.

Dopo il primo anno tra i grandi arrivarono le prime vittorie: “Ci eravamo ubriacati con l’anice, avevamo bevuto due bicchieri”. Erano le persone più felici del mondo dice Salucci. Era già un momento che intorno a Vale ronzavano un sacco di persone. Infine ha spiegato che l’amico e il campione sono sempre stati la stessa cosa, non ha mai fatto differenze, anche alle gare è sempre stato Vale amico, lo tratta sempre in maniera simile. “A casa parliamo di dove andare a mangiare, alle gare che gomma mettere. Ma l’atteggiamento non cambia“.

Valentino Rossi insieme a Carmelo Ezpeleta (Foto Getty Images)
Valentino Rossi insieme a Carmelo Ezpeleta (Foto Getty Images)

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