Piloti con i soldi di papà: “300 mila euro per fare correre i figli”

Pit Beirer svela un retroscena diffuso nel paddock: le famiglie dei piloti devono pagare fiori di quattrini per vedere i figli in Moto3.

Pit Beirer (getty images)

Dopo gli incidenti fatali di Dupasquier, Millan e Vinales, FIM, Dorna e IRTA hanno deciso di innalzare da 16 a 18 anni l’età minima per accedere al Motomondiale. Pit Beirer, direttore di KTM Motorsport, si dice favorevole sulle nuove disposizioni: “Voglio vedere lo sport, non un campo di battaglia”. Una regola che costringerà diversi piloti a rinviare l’ingresso in Moto3.

Il costo di una sella

Aleix Espargarò ha dichiarato che non ha senso però far correre dei ragazzini di 14 anni nella Red Bull Rookies Cup su circuiti del Mondiale. La vede diversamente il manager KTM, secondo cui non influisce il tracciato, ma altri fattori esterni: “Ai genitori di piloti di talento a volte chiedono loro somme considerevoli se vogliono portare i figli in una squadra del mondiale. Devi pagare 300.000 euro se vuoi comprare a tuo figlio un posto in una squadra di Moto3. Ho visto un nuovo listino prezzi a Misano – racconta Pit Beirer a Speedweek.com -. Questo è successo a un pilota che sta già partecipando ai mondiali ed è alla ricerca di un posto per il 2022. Viene richiesto un contributo di 300.000 euro. Questo crea molta pressione sui piloti. Stiamo parlando di famiglie rovinate da una sola stagione di gare”.

A volte succede che per spingere sulla carriera dei figli si ipotecano le case e quindi fanno pressione sui loro baby piloti per farsi spazio tra gli avversari. “Anche nella Rookies Cup l’età d’ingresso sarà aumentata di un anno. I talenti dovrebbero guidare sulle piste del GP e imparare qualcosa lì. Ma non dovrebbero avere la pressione di dover acquistare un biglietto per il GP all’età di 14 anni. Dovrebbero piuttosto ricevere una solida istruzione di base”.

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