Amarcord Simoncelli: “Non vedo nessuno come Marco e Valentino Rossi”

A dieci anni dalla morte di Marco Simoncelli, il padre Paolo, ripercorre i momenti più belli e più duri della carriera e della vita del figlio

Valentino Rossi e Marco Simoncelli (Foto Getty Images)

Sul palco del Festival dello Sport al Muse di Trento, Paolo Simoncelli ha parlato alla Gazzetta dello Sport ricordando i 10 anni dalla scomparsa del Sic. Il papà di Marco racconta cosa è avvenuto dopo quel maledetto incidente: “I 10 anni senza Marco fanno male, tanto. Nel frattempo io e la mamma abbiamo cercato di sopravvivere, impegnandoci nella Fondazione e nella Squadra corse. Non ci rattrista parlare di lui, lo facciamo volentieri. Anche perché rifaremmo tutto: lui era felice e questa cosa, per un genitore, è la più importante“.

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Dieci anni fa era solo un ragazzino: “La voglia di vincere che aveva per tutta la gara mi dava un’energia incredibile“. Il 2008 è l’anno delle grandi occasioni: “Ebbe un sacco di chance, tutte le grandi case ci cercarono“. In quell’anno Marco diventa campione del mondo della classe 250: “Mi disse: ‘Ho faticato tanto per essere qui, voglio fare un altro anno da campione del mondo, prima del salto in MotoGP‘”.

Che si concretizza grazie ad un contratto firmato con la Honda, in un albergo di Bologna, in circostanze che lo stesso papà Paolo racconta in un inedito aneddoto: “Siamo arrivati in orario ma ha pensato di andare in bagno ed è arrivato 25 minuti dopo. Era un ritardatario cronico…“.

Simoncelli: “Potrei raccontare tante cose, preferisco tenerle per me”

Il terribile e fatale incidente di Sepang è una ferita che non si è mai chiusa: “Potrei raccontare tante cose, preferisco tenerle per me. Ricordo il silenzio del paddock incredibile, un silenzio assordante, ce l’ho ancora nelle orecchie. E poi, l’abbraccio di Pedrosa, uno dei suoi peggiori rivali. È stato il primo, è arrivato subito, ancora oggi ci abbracciamo: mi ha trasmesso qualcosa di speciale. Era come se avesse voluto fare pace con Marco“.

Ma Simoncelli sarebbe potuto diventare l’erede di Valentino Rossi, che lo prese sotto la sua ala protettrice fondando proprio per lui quella che sarebbe diventata la VR46 Riders Academy? “Non spetta a me dirlo, certo è che le caratteristiche di Valentino e Marco non le rivedo ancora nei giovani di oggi. Un duello con Marquez? Ci saremmo divertiti per la stessa mentalità e la stessa voglia di lamentarsi poco“.

Sic in sella alla sua Honda RC212V (Foto Getty Images)

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