Gerloff d’accordo coi piloti MotoGP: “In passato avrei detto altro”

Gerloff comprende la presa di posizione dei piloti MotoGP sulle criticità del circuito di Austin, che ha troppi dossi. La sua idea è chiara.

Garrett Gerloff
Garrett Gerloff, pilota del team GRT Yamaha nel Mondiale Superbike (Getty Images)

Nell’ultimo weekend MotoGP ha fatto molto discutere la condizione della pista di Austin, giudicata inadeguata praticamente da tutti i piloti. Troppo pericolosa per poterci correre senza prestare un’attenzione maggiore rispetto ad altri tracciati.

Alla fine non è successo nulla, ma i rider hanno richiesto modifiche per il futuro e sperano di essere accontentati. Raramente si è vista una compattezza così netta su delle questioni e l’organizzazione del Gran Premio delle Americhe farà bene ad apportare i miglioramenti necessari per rendere il circuito più sicuro.

LEGGI ANCHE -> “Marquez non sarà più lo stesso”: la sentenza dell’ex pilota

Gerloff dà ragione ai piloti MotoGP sulla pista di Austin

Garrett Gerloff, pilota del Mondiale Superbike che ha collezionato alcune apparizioni in MotoGP nel 2021, si sente di dare ragione ai colleghi della top class per quanto riguarda le considerazioni fatte sulla pista di Austin.

Il texano, che he corso al COTA quando militava in MotoAmerica, si è espresso nella seguente maniera sull’argomento: «Le MotoGP sono fatte per superfici piane. Immagino come sia stato sul COTA, perché ci sono grandi dossi. Ora che ho una migliore comprensione di quelle moto, non vorrei mai correre con una MotoGP a Austin. Con la Yamaha R1 sì, perché assorbe meglio i dossi, ma mai nella vita con una GP».

Gerloff ritiene che i suoi colleghi della classe regina del Motomondiale non sbaglino nelle loro considerazioni critiche sul tracciato americano: «Quello che dicono è vero. In passato avrei detto che si lamentavano. Invece ora no, dopo aver guidato una MotoGP li capisco perfettamente».

Garrett Gerloff
Garrett Gerloff con la tuta del team Petronas Yamaha SRT in MotoGP (Foto Petronas)
Impostazioni privacy