Superbike verso l’Argentina: l’ingresso nel Paese è un problema

Il Mondiale Superbike approderà in Argentina la prossima settimana, ma la trasferta si preannuncia molto difficile per il team.

Garrett Gerloff (foto Instagram)

La Superbike ritornerà in azione la prossima settimana in Argentina, sul circuito di San Jian, per dare vita al penultimo round stagionale. Sarà sfida aperta tra Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu dopo il botta e risposta di Portimao, un week-end decisivo per la corsa al titolo iridato. Per le derivate di serie sarà la prima trasferta Oltreoceano dall’inizio della pandemia di Covid e la trasferta non si preannuncia per nulla facile.

Sol Alvarez, il coordinatore del team GRT Yamaha WorldSBK che schiera Garrett Gerloff e Kohta Nozane, sui social ha parlato delle difficoltà riscontrare dai team per entrare in Argentina. “Le squadre stanno impazzendo per arrivare a San Juan (Argentina) la prossima settimana. Le nostre prime prenotazioni di voli sono state cancellate a causa delle restrizioni di ingresso nel Paese. Proprio ieri siamo riusciti a prenotare voli a un prezzo esorbitante”.

Una trasferta difficile

Il team Yamaha arriverà con un giorno di ritardo rispetto al solito, il mercoledì. “Non abbiamo voli charter o di linea da Buenos Aires a San Juan o Mendoza. Le agenzie di viaggio ci offrono il noleggio di un jet privato. Spese che non possiamo permetterci dopo quello che abbiamo dovuto pagare per i voli per Buenos Aires. Adesso anche l’albergo vuole approfittare della situazione, visto che a San Juan è tutto prenotato, alzando il prezzo e chiedendo di pagare in contanti, altrimenti ci lasciano per strada”.

Inoltre per entrare nel Paese serve un “certificato consolare” non previsto e che ha un costo di 40 euro, senza contare i due test PCR e l’assicurazione di viaggio per entrare in Argentina. “Ci stanno sanguinando su tutti i fronti – ha aggiunto Sol Alvarez -, quindi non possiamo continuare la stagione. Siamo stati sotto stress per una settimana! Vogliamo correre in Argentina, ma non a tutti i costi, non in quel modo… Non siamo milionari dall’Europa, siamo persone umili che cercano di fare il loro lavoro, e lo facciamo per pura passione”.

GRT Yamaha (foto Instagram)
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