Macché bollito: Sebastian Vettel è più vivo che mai. E lo ha dimostrato

Un secondo posto che è il simbolo della rinascita del tedesco dopo stagioni in ombra. Una prestazione perfetta, come non si vedeva da tempo

Sebastian Vettel sul podio a Baku, il primo per la Aston Martin (Photo by Maxim Shemetov – Pool/Getty Images)

A Monaco c’era stato il primo segnale, a Baku è arrivata la conferma: Sebastian Vettel non è finito. Anzi. È più vivo che mai. Nonostante una Aston Martin non ancora al top, il tedesco è stato capace di sfoderare una prestazione degna di un campione. Che in molto davano già sul viale del tramonto.

Vettel, esperienza e ritrovato entusiasmo

E pensare che l’inizio di stagione era stato davvero frustrante per il tedesco che, reduce dalle difficili ultime due annata con la Ferrari, aveva bisogno di una nuova avventura per tornare a mettersi alla prova, per ritrovare se stesso. La Aston Martin è sembrata fin da subito una macchina difficile, ma le ultime prestazioni hanno fatto capire che il potenziale c’è e va sfruttato. E soprattutto che se il team gli garantisce fiducia, lui può essere un preziosissimo alleato. Quello che può portarti in alto, tanto da conquistare un podio insperato come quello in Azerbaigian.

A Baku, come a Montecarlo, ha dato sfoggio di tutte le sue qualità: la velocità, l’intelligenza, la gestione perfetta delle gomme, la cattiveria e bravura nei sorpassi. Insomma quello di una volta. Il tutto in un weekend che rischiava di essere ancora una volta molto complicato, dopo aver mancato la Q3 per soli tre centesimi. E invece a fine gara eccolo ritrovare il sorriso. E quanto è stato bello risentire quella sua risata, quella dei tempi migliori. Segno che ora le cose stanno cambiando per Vettel.

A Baku una gara perfetta

Innanzitutto Seb è stato bravissimo a gestire la gomma soft nel primo stint. Meglio degli altri. Charles Leclerc è stato il primo pilota del gruppo di testa a fermarsi ai box per montare le gomme a mescola dura, ed è stato seguito poco dopo da Lewis Hamilton, Pierre Gasly, Max Verstappen e Sergio Perez. Vettel ha invece allungato di molto la vita delle sue gomme, girando anche con un ritmo molto interessante, che gli ha permesso di superare diversi avversari e piazzarsi in sesta posizione alle spalle dell’ex compagno di box in Ferrari.

Poi i due capolavori con le safety car. Nel primo caso, dopo l’incidente del compagno in Aston Martin lance Stroll, non si è fatto pregare e, quando ha avuto l’opportunità, ha superato senza problemi Leclerc e Gasly, conquistando un quarto posto che era già di per sé un capolavoro. L’incidente di Max Verstappen prima e l’errore di Lewis Hamilton poi in occasione della ripartenza gli hanno dato il giusto regalo dopo una prestazione con i fiocchi. Lì, dove nel 2018, con la ruotata a Hamilton, era iniziato il suo lento declino.

Anche i piloti del paddock sembravano scettici su un suo futuro ancora in F1. E invece eccolo di nuovo lì. Ed è bello aver visto come quegli stessi piloti siano andati subito a congratularsi con lui per il podio. Segno che avevano capito le difficoltà del tedesco e che andava solo aspettato fiduciosamente.

Podio e nuovi record per Seb

Il suo secondo posto a Baku quindi ha tanti significati per Vettel. Ma c’è anche un record. Infatti ora è l’unico pilota in attività capace di andare a podio con quattro team differenti (Toro Rosso, Red Bull, Ferrari e Aston Martin). Un primato che in teoria da domenica condividerebbe con Sergio Perez, che però ha sì avuto il passaggio da Force India a Racing Point, ma in realtà si trattava dello stesso gruppo di lavoro.

Così come con Perez condivide il record ora Vettel per essere entrato nella top-3 di un GP utilizzando tre motorizzazioni differenti. Così come Fernando Alonso e Kimi Raikkonen infatti, è salito sul podio rappresentando Renault, Ferrari e Mercedes, mentre Perez ha portato sul podio i motori Ferrari, Mercedes e Honda.

Ma Seb non punta ai record. Pensa più all’immediato. Che ora dice che può iniziare un nuovo campionato. A Baku ha ritrovato il sorriso dei tempi migliori. E ora questo entusiasmo va alimentato con il lavoro duro. E le prossime gare saranno un esame importante per la Aston Martin: Paul Ricard in Francia e poi la doppietta al Red Bull Ring. Per dimostrare che non è stato solo un caso, ma che la crescita c’è. E nel caso di Vettel la rinascita.

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La Aston Martin di Sebastian Vettel ai box del Gran Premio dell'Emilia Romagna di F1 2021 a Imola
La Aston Martin di Sebastian Vettel ai box del Gran Premio dell’Emilia Romagna di F1 2021 a Imola (Foto Peter Fox/Getty Images)
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