Una seconda penalità viene inflitta a Fabio Quartararo dopo la conclusione del Gran Premio di Catalogna di MotoGP a Barcellona 
Arriva la seconda penalità sulle spalle di Fabio Quartararo, che fa precipitare colui che era stato il favorito della vigilia per la vittoria del Gran Premio di Catalogna al sesto posto finale.
I commissari di Barcellona avevano già arretrato di tre secondi il pilota della Yamaha per avere tagliato la pista tra le curve 1 e 2, facendogli così perdere il podio. Ma la seconda sanzione di tre secondi lo fa scivolare dal quarto addirittura al sesto posto.
La tuta aperta costa cara
Colpa delle condizioni in cui ha concluso la gara: di fatto a petto nudo, con la tuta aperta e senza paracostole. Un problema insolito, dovuto probabilmente ad un guasto alla cerniera, ma che ha creato una situazione obiettivamente di pericolo per il pilota francese.
Per questo motivo sia la Ducati che la Suzuki, nell’immediatezza della bandiera a scacchi, hanno subito fatto ricorso, chiedendo alla direzione gara di fare chiarezza sull’accaduto: “Diverse squadre sono consapevoli della potenziale infrazione alle regole, adesso spetta ai giudici decidere”, era stato il commento del direttore sportivo della Rossa, Paolo Ciabatti.
Non ci è voluto molto perché giungesse la sentenza: un’ulteriore penalizzazione a carico di Quartararo, per aver violato un articolo ben preciso del regolamento. Quello che recita che “l’equipaggiamento del pilota deve essere indossato, correttamente allacciato, durante l’intera durata dell’attività in pista”.
Quartararo amareggiato
Il Diablo, dal canto suo, non ha preso bene la soffiata degli avversari, tanto da lamentarsi in una storia su Instagram: “Complimenti a tutte le persone che sono andate a lamentarsi chiedendo un’altra penalità. Io non ho messo nessuno in pericolo, come invece ha detto un pilota, ed era già difficile per me correre”.
Anche con questa retrocessione Quartararo rimane al comando della classifica generale, ma con soli quattordici punti di vantaggio su Johann Zarco, oggi secondo al Montmelò.
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