Il pilota di F1 convocato dall’esercito: deve fare il militare, stagione a rischio

Un giovane pilota di Formula 1 rischia di dover interrompere la sua carriera anzitempo per partecipare al servizio militare obbligatorio

Una fase del Gran Premio dell'Azerbaigian di F1 2021 a Baku
Una fase del Gran Premio dell’Azerbaigian di F1 2021 a Baku (Foto Francois Nel/Getty Images)

Un inconveniente senza precedenti rischia di costare il posto in Formula 1 ad un pilota. Il motivo che potrebbe farlo rimanere a piedi nel bel mezzo del campionato del mondo, infatti, non riguarda i suoi errori di guida o i suoi risultati deludenti, seppure il corridore in questione sia finito al centro delle polemiche già negli ultimi mesi proprio per via del suo rendimento incostante al volante.

Ma stavolta a mettere in discussione la sua carriera agonistica è una questione del tutto diversa: la convocazione che ha ricevuto da parte dell’esercito russo. Si tratta di Nikita Mazepin, il portacolori della Haas, che come tutti i suoi connazionali maggiorenni, per legge, dovrebbe prendere parte ad un anno di leva obbligatoria.

Mazepin, la leva obbligatoria comprometterà la sua carriera in F1?

Per un ragazzo 22enne che è impegnato però a tempo pieno nel massimo campionato automobilistico, però, l’incombenza del servizio militare rischia di rappresentare un problema non da poco. Lo ha denunciato infatti suo padre, l’oligarca miliardario Dmitry Mazepin, magnate dell’industria chimica moscovita Uralchem, che figura proprio tra gli sponsor della Haas.

In occasione della sua recente partecipazione al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, a margine del suo intervento, Mazepin senior si è sfogato contro questa decisione controversa presa dal governo della sua nazione. “Nikita ha ventitré gare da disputare quest’anno”, ha raccontato, “e gli stanno dicendo che deve unirsi all’esercito: ‘Devi andare al campo di addestramento’. Lui mi ha detto: ‘Papà, che cosa devo fare? Ho una corsa ogni due settimane’. Ma nessuno vuole aiutarlo”.

Un problema che non riguarderebbe solamente Mazepin, ma anche tutti i suoi connazionali e coetanei impegnati professionalmente nello sport: “Non si tratta solo di Nikita, ma di tutti coloro che sono nella sua situazione”, conclude papà Dmitry. “Allo Stato non frega niente di questi atleti”.

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Nikita Mazepin nel paddock del Gran Premio dell'Azerbaigian di F1 2021 a Baku
Nikita Mazepin nel paddock del Gran Premio dell’Azerbaigian di F1 2021 a Baku (Foto Peter Fox/Getty Images)
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