Puig, il boss della Honda rifila la sua solita risposta cinica ai giornalisti

Alberto Puig ritorna ai box Honda dopo un breve infortunio. Il team manager Honda fa quadrato intorno alla sua squadra.

Alberto Puig
Alberto Puig (Getty Images)

La Honda non sta attraversando certo uno dei suoi migliori momenti in classe regina. L’avvicinamento al podio resta ancora un obiettivo difficile da raggiungere e l’assenza di Marc Marquez nel 2020 ha il suo peso. Il fenomeno di Cervera è ritornato alle corse nel week-end di Portimao ma le sue condizioni non sono ancora ottimali e non gli permettono di guidare con il suo stile di guida “attack”. Non resta che continuare a lavorare a testa bassa e attendere momenti migliori.

Qui a Le Mans ha fatto il suo ritorno Alberto Puig, il team manager HRC assente a Jerez e Portimao per un problema alla gamba. Il catalano è ritornato a ruggire ai microfoni di DAZN nell’analizzare la difficile situazione di casa Honda e di Marc Marquez, che sembra lontano dall’alieno che abbiamo conosciuto prima dell’infortunio. “È evidente che non è al 100% e ci vorrà tempo. È sulla moto, che è il miglior allenamento che ci sia”. Puig sottolinea che nessuno ha fatto pressione per rivedere in pista Marc, ma si è seguito scrupolosamente il parere dei medici. “Siamo consapevoli che non è solo la frattura, è anche la spalla, i tessuti molli… è un accumulo di cose che alla fine lo rendono meno veloce”.

In merito alle prestazioni di Pol Espargarò, Alberto Puig non si nasconde e ammette qualche difficoltà di troppo da parte del nuovo arrivato. “Gli costa più di quanto probabilmente si aspettava. La Honda è una moto particolare, sta cercando di trovare la formula e il modo di lavorare. Sono sicuro che una volta che avrà trovato le cose di cui ha bisogno, andrà di nuovo veloce”. Ma senza il decisivo apporto di Marc Marquez Honda sta attraversando un brutto periodo… “Ma la vita non è come vuoi che sia, è come è. Quello che è stato fatto è stato fatto con quello che c’era, e basta. Non è la fine del mondo. La gente parla sempre ‘Honda, Honda…’, siamo stati quasi sempre davanti, abbiamo anche il diritto di non essere davanti. Saremo di nuovo davanti”.

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