Le Mans terra di conquista per gli italiani: da Agostini a Gresini a Rossi

Dal 1951 si è corso molte volte a Le Mans. Ed è sempre stata terra di conquista per i nostri piloti. Una carrellata dei successi tricolori

Valentino Rossi vince il Gran Premio di Francia di MotoGP 2008 a Le Mans
Valentino Rossi vince il Gran Premio di Francia di MotoGP 2008 a Le Mans (Foto Bryn Lennon/Getty Images)

Un circuito con tanta storia, non solo a quattro ma anche a due ruote. Le Mans è speciale anche per il Motomondiale. E l’appuntamento del weekend fa tornare alla mente i tanti successi italiani ottenuti sul circuito Bugatti.

Le Mans e gli italiani, una storia che parte da lontano

Era il 1920 ma a Le Mans le due ruote cominciavano già a sfrecciare veloce. In 500 il successo andò all’idolo di casa Georges Jolly, ma per vedere una gara valida per il Mondiale si dovrà aspettare fino al 1969. E il primo timbro fu italiano. E che italiano, visto che a trionfare in 500 fu Giacomo Agostini, che concesse il bis l’anno successivo.

Il ritorno nel 1976 sorrise al britannico Barry Sheene, ma a tenere alti i colori azzurri fu Walter Villa, che si portò a casa i successi in 350 e 250, classe quest’ultima dove trionfò anche a fine stagione portandosi a casa il titolo. Nel ’79 toccò nella 50 a Eugenio Lazzarini, che a fine anno conquisto l’iride, mentre nel 1985 fu Ezio Gianola a trionfare in 125 su Garelli (l’unica vittoria per lui in stagione).

D’autore il trionfo nella classe minore quello del 1987, targato Fausto Gresini, che in quella stagione magica in cui conquistò il Mondiale vinse per dieci volte. Nel 1994 ecco lo squillo in 250 di Loris Capirossi, poi terzo nel Mondiale, mentre per un trionfo in 500 bisognerà aspettare fino al 2001, con Max Biaggi, al suo primo successo stagionale nell’anno del primo titolo nella classe regina del nemico Valentino Rossi.

Dal 2002 tanti trionfi tricolori

Con il passaggio all’era MotoGP, il rapporto tra Le Mans e i piloti italiani si rafforza ancora di più: 12 successi in tutte le classi, con molte firme d’autore. Come quella nel 2002 di Rossi (che centrò il bersaglio anche nel 2005 e 2008) e di Lucio Cecchinello in 125. Nel 2004, sempre nella classe più piccola toccò a un certo Andrea Dovizioso, che però non fu capace di ripetersi in MotoGP. Bellissimo il trionfo nel 2006 di Marco Melandri, così come quello del 2009 di Marco Simoncelli, il primo di un’annata che però chiuse in 250 al terzo posto dopo il titolo conquistato la stagione precedente.

Bello lo squillo di Romano Fenati nel 2015 ma soprattutto quelli di Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia nel biennio 2017-2018, che poi portarono a casa a fine stagione il titolo Moto2. Gli ultimi lampi a Le Mans proprio lo scorso anno, con Celestino Vietti in 125 e soprattutto Danilo Petrucci in MotoGP. Una tradizione che speriamo possa continuare anche nel 2021.

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Danilo Petrucci
Danilo Petrucci (Foto Ducati)
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