Petronas, primi consigli a Valentino Rossi: “Un’abitudine che deve perdere”

Wilco Zeelenberg, team principal della Petronas, parla dell’adattamento che attende Valentino Rossi nella sua nuova scuderia

Valentino Rossi
Valentino Rossi (Foto Petronas)

Sarà più difficile per la Petronas adattarsi all’arrivo di Valentino Rossi, che per il Dottore abituarsi al nuovo ambiente della squadra satellite. Ne è convinto Wilco Zeelenberg, team manager della formazione malese, a sua volta ex membro della scuderia ufficiale Yamaha fino al 2019.

“Non penso che il team sappia ancora che cosa ci aspetta, perché Vale gode di molta attenzione in tutto il mondo”, afferma. “Specialmente quando si riaprirà il paddock, visto che come sapete davanti al box di Vale c’è sempre la coda. Questo aspetto dovremo impararlo. Per un paio di anni sono stato con Jorge (Lorenzo, ndr) e Vale (nella squadra ufficiale Yamaha, ndr) e non è sempre facile lavorare in quel modo”.

Nuovo ambiente Petronas per Valentino Rossi

Il fenomeno di Tavullia, che da parte sua è invece abituato a questo livello di attenzione, potrebbe invece beneficiare del cambio di ambiente: “Penso che sia un bel passo per Vale l’ingresso in un’atmosfera diversa. Non che il team ufficiale gli metta molta pressione addosso, perché a Vale piace anche quell’attenzione. Lui è abbastanza maturo e il suo bagaglio è abbastanza grande da controllare tutto questo. Ma anche vedere un’atmosfera differente nella nostra squadra sarà positivo”.

A cambiare, però, non è soltanto l’aria che si respira, ma anche il lavoro nel box: “Il modo in cui lavoriamo è un po’ differente rispetto alla squadra ufficiale, perché c’è meno pressione, inoltre ci sono meno giapponesi coinvolti, cioè meno persone che decidono la messa a punto della moto”, afferma Zeelenberg. “Il fatto che alla fine ci sia un unico responsabile possa essere solo d’aiuto. Nel team ufficiale non è così: ci sono molti specialisti che mettono becco sulla moto e si sentono responsabili. Questo non è sempre il modo più semplice di lavorare, perché si ascoltano molte voci, e a volte si perde tempo e anche la direzione”.

Prosegue Wilco: “Portare più persone non rende sempre le cose più facili. È molto importante portare ciò che serve e concentrarsi sul tempo che si ha a disposizione per incidere sulla moto e sul pilota. Così si può fare davvero la differenza. Nel nostro team siamo un po’ più diretti e gestiamo le cose un po’ diversamente, anche perché non abbiamo così tanti protocolli”.

Cambiano le abitudini, non il contratto

Zeelenberg ha anche qualche consiglio da dare al suo nuovo pilota: prima di tutto quello di evitare di dedicarsi eccessivamente all’analisi dei dati e concentrarsi invece di più sulla gara. “Ovviamente abbiamo parlato e uno degli aspetti che Vale ama è sedersi al computer, studiare i dati raccolti da lui e dagli altri piloti”, spiega. “Forse trascorre fin troppo tempo a farlo, perché gli piace, ma gli costa anche molta energia. Quindi penso che dovremmo evitarlo, perché a volte si rischia di entrare troppo nel dettaglio, e invece è meglio passare un’ora a discutere i problemi e cercare le soluzioni. In questo modo si possono compiere passi in avanti più grandi. Sappiamo che risparmiare energia in MotoGP è molto importante, perché la gara dura 45 minuti e i piloti non partono più lenti, ma vanno al massimo fin dal primo giro”.

L’ultima situazione inedita da gestire per il team Petronas sarà quella di ritrovarsi un pilota legato direttamente da un accordo con la Casa madre: “Vale arriva a bordo del nostro team con un contratto con la Yamaha, quindi anche questo ci pone una situazione un po’ diversa rispetto a prima. In passato pagavamo noi i nostri piloti, quest’anno in pratica la Yamaha paga Valentino. Questa è un’altra storia, ma l’abbiamo accettato, purché venisse protetto Franco, specialmente dopo i risultati che ha ottenuto l’anno scorso. È chiaro che al momento lui sia il punto di riferimento, in base alle prestazioni”.

Valentino Rossi
Valentino Rossi (Foto Petronas)
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