Hamilton 2021, poco lavoro in fabbrica e molto impegno sociale

Il 2021 di Hamilton si è aperto con una ridotta presenza alla fabbrica Mercedes, ma già in Bahrain parlerà di razzismo.

(©Getty Images)

Nelle scorse lo abbiamo visto, di rado, presenziare sui social con qualche immagine relativa ai suoi allenamenti in montagna, ma a Brackley, nel quartier generale della Mercedes ha latitato.

A differenza di molti suoi colleghi, dall’alto dei sette mondiali vinti, Lewis Hamilton ha preferito non passare troppo tempo seduto al ragno prendendo come scusa le modifiche agli pneumatici Pirelli.

“Avrò compiuto soltanto una trentina di giri, anche perché solamente una volta in pista potrò farmi  un’idea chiara delle nuove gomme”, ha analizzato a margine della presentazione della W12 con cui andrà a caccia dell’ottavo storico sigillo. “Solo allora potrò dare un parere sul loro comportamento e permettere al team di aggiornare il simulatore”.

Dopo tutto l’atteggiamento del #44 non sorprende. Mai amante del lavoro in fabbrica, il 36enne ha sempre sostenuto di odiare pure i test invernali. “Sono noiosi”, ha sempre detto rifacendosi al quantitativo di giri di compiere provando novità e assetti differenti senza l’adrenalina del combattimento e del ruota a ruota (che per la verità lui vive di rado).

Ancora tanto impegno sociale. Sarà polemica?

In attesa della sessione di preparazione alla stagione che scatterà il prossimo 28 marzo da Sakhir, l’asso di Stevenage ha promesso che una volta approdato nel Paese arabo discuterà con gli altri piloti della pratica dell’inginocchiamento, adottata su suo invito lo scorso anno nelle fasi antecedenti i GP, quale forma di dissenso verso ogni tipo di razzismo e discriminazione, e tuttavia ragione di frizione e proteste da parte di alcuni driver, contrari al sistema adottato soprattutto per motivi culturali.

“Si tratta di un gesto simbolico che può avere un grande impatto. Non abbiamo deciso se lo riproporremo anche in questo mondiale, che credo che se ne discuterà assieme al CEO della F1 Stefano Domenicali la prossima settimana quando a Manama scatterà il pre-stagione”, ha spiegato al De Telegraaf.

Ribadendo la necessità di fatti e non parole, l’inglese ha promesso che qualcosa verrà comunque studiato per dimostrato che lo sport è vicino ai diritti umani e civili.

Lewis Hamilton (©Getty Images)

Chiara Rainis

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