Dal rischio di amputazione alla sedia a rotelle. L’ex F2 è tornato in pista

A 533 giorni dall’incidente di Spa costato la vita al francese Hubert, Correa è tornato al volante di una monoposto.

(©Juan Manuel Correa Twitter)

Il 2021 dell’automobilismo è appena cominciato, ma ha già regalato delle belle notizie. Quella principale riguarda Juan Manuel Correa. Protagonista il 31 agosto 2019 del terrificante crash avvenuto nel corso del secondo giro della gara del sabato della F2 sul circuito di Spa, in cui morì pilota Arden Anthoine Hubert, il 21enne è finalmente tornato al volante di una monoposto.

“A 553 giorni di distanza sono tornato, per la prima volta, al volante di una formula. E’ difficile descrivere cosa abbia significato per me. Tutto ciò che posso dire è grazie a tutti quelli che mi hanno supportato fino a questo punto”, ha scritto emozionato ricordando l’amico e collega scomparso.

Una strada lunga e travagliata

Per il driver di Quito entrare di nuovo in un abitacolo non è stata un’impresa da poco. A lungo in coma e in lotta contro il pericolo di vedersi amputato il piede destro, nonché contro una polmonite subentrata durante il ricovero, l’ex pilota della serie cadetta è stato sottoposto a 20 operazioni chirurgiche e ad un tortuoso processo di guarigione che lo ha portato fin qua.

Gli amanti del motorsport ricorderanno quando lo scorso anno si presentò in Belgio a rendere omaggio al transalpino sulla sedia a rotella. Ma evidentemente la forza di volontà fa fare miracoli.

Riavvicinatosi alle competizioni con la partecipazione ai GP virtuali durante il periodo di confinamento, per lui finalmente il sogno è tornato ad essere realtà.

Quella al Paul Ricard per Correa non è stata una semplice sfilata per dimostrare che ce l’ha fatta ad uscire dall’incubo. L’ecuadoriano in Francia ha avuto occasione di verificare le sue condizioni alla guida e di togliersi la ruggine accumulata nei mesi in vista della stagione di F3 che lo attende e che disputerà per il team ART.

(©Juan Manuel Correa Twitter)

Chiara Rainis

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