SBK, Jonathan Rea: progetti professionali dopo la carriera di pilota

Jonathan Rea comincia a pensare al futuro dopo le gare. Il desiderio è rivestire un ruolo all’interno dell’azienda che lo ha portato a diventare leggenda.

Jonathan Rea
Jonathan Rea (getty images)

Jonathan Rea è ormai una leggenda del motociclismo dopo aver conquistato ben sei titoli mondiale in SBK. Una carriera iniziata con Honda, prima del grande salto in Kawasaki nel 2015, con cui ha vinto sin da subito. Ha firmato un biennale con il marchio di Akashi, proverà ad arrotondare il suo curriculum iridato, poi deciderà il fa farsi, sia nella vita professionale che privata. Il nordirlandese sembra intenzionato a chiudere la carriera nel 2022, anche se non c’è nulla di ufficiale.

Eppure le ultime dichiarazioni rilasciate a Speedweek.com fanno propendere verso questa direzione. “Non ho bisogno di correre per il resto della mia vita. Sono finanziariamente sicuro e ho una vita fantastica oltre le gare. Certo, amo ancora guidare, amo le corse, ma potrei anche ritirarmi”. L’idea è di continuare a legare il suo nome alla Kawasaki, in veste di manager. Non riesce a vedersi comodamente seduto sul divano nonostante il grande amore per la sua famiglia e la sua terra. Molto dipenderà anche dalle scelte della casa nipponica. “Parlerò con loro, per sapere se ci sarà un lavoro per me in azienda dopo le gare. Come pilota collaudatore, come ambasciatore, nella gestione del team, qualcosa di diverso dallo stare a casa sul divano”.

D’altronde ha legato vita e lavoro alla Kawasaki e separarsene non è facile. Magari il desiderio è prendersi un anno di relax al termine delle corse, magari con una lunga vacanza in Australia e progettare al meglio il futuro. Una cosa è certa: non lo vedremo correre con un altro marchio della SBK. Per adesso l’attenzione di Jonathan Rea è puntata al prossimo campionato. L’obiettivo è aggiungere un altro titolo alla sua già lunga collezione.

Jonathan Rea
Jonathan Rea (getty images)
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