Schumacher svela l’unico punto debole della Mercedes

Anche la Mercedes può essere battuta. Per Schumacher potrà accadere già nel 2022 per un motivo che non riguarda la tecnica.

Lewis Hamilton vince il Gran Premio dell'Eifel di F1 2020 al Nurburgring (Foto Lat Images/Mercedes)
Lewis Hamilton  (Foto Lat Images/Mercedes)

Come tutti i cicli anche quello delle Frecce Nere è destinato ad esaurirsi. Forse non nel breve periodo, ma fra un paio di stagioni potrebbe verificarsi un cambio di guardia. Certo, il congelamento delle vetture per il 2021 ha dato un ulteriore aiutino, ce ne fosse stato bisogno, al team tedesco, ma dal 2022 la musica potrebbe davvero cambiare.

A pensarlo anche Ralf Schumacher secondo cui la Mercedes sarebbe indebolita dal fuggi fuggi generale, dovuto probabilmente alla scarsa chiarezza del vertici del marchio sul futuro nel Circus. “Il campionato venturo non assisteremo ad alcun cambiamento”, ha dichiarato a Sky Deutschland. “La Stella è troppo forte, ma soprattutto ha del potenziale enorme che non sta mostrando perché non ne ha bisogno”. Per il fratello di Michael, dunque, i tedeschi avrebbero ancora qualcosa nel taschino, ma disponendo di un’auto imprendibile per chiunque non avrebbero la necessità di spremerla a fondo. Insomma, chi sognava gare combattute per la prima e la seconda posizione dovrà attendere ancora un po’, almeno fino alla rivoluzione tecnica.

Per il 45enne battere Hamilton e Bottas nell’immediato sarà un’impresa impossibile in parte perché il motore sviluppato a Brixworth è solido e potente, e poi perché all’interno dell’equipe regna l’unità e la sinergia, elementi non esattamente propri della Ferrari. Tuttavia, la fuoriuscita di figure chiave come il responsabile del reparto power unit Andy Cowell e la posizione traballante del boss Toto Wolff, potrebbe minare la roccaforte costruita.

“Diversi membri della scuderia hanno ricevuto offerte allettanti e potrebbe esserci qualcuno interessato ad andare altrove. Ritengo inoltre che certi addii l’abbiano già indebolita”, ha affermato l’ex Toyota riferendosi in particolare alla partenza del capo motorista che alla lunga potrebbe fare male. Con questa consapevolezza, la palla passa in mano alle avversarie che dovranno saper approfittare degli eventuali momenti di confusione dell’armata germanica e se non scavalcarla almeno avvicinarla.

(©Getty Images)

Chiara Rainis

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