F1 assurda: svelata la cifra (spropositata) chiesta ai nuovi team

In un tempo in cui il Coronavirus ha minato le economie globali, la F1 prosegue per la sua strada. Ecco quanto dovranno sborsare le nuove scuderie se vorranno entrarci.

(©Getty Images)

Seppure consapevole della fase critica che sta attraversando il mondo a livello finanziario a seguito dell’emergenza sanitaria, il Circus ha deciso di complicarsi la vita e di scoraggiare l’arrivo di altri costruttori introducendo una tassa d’ingresso da capogiro.

Secondo il Patto della Concordia di recente firmato dalle squadre e dalla FIA, chi vorrà schierarsi in F1 dovrà tirare fuori la bellezza di 20 milioni di dollari a team attualmente iscritto, il che significa un totale di 200 milioni di dollari. Questo per dimostrare la solidità del progetto alle spalle.

Per il CEO della McLaren Zak Brown, certe somme sarebbero del tutto giustificate in quanto “proteggono il valore delle equipe esistenti”. Una prova dell’efficacia di una simile richiesta sarebbe stata la vendita della Williams al fondo Dorilton Capital per 180 milioni di dollari. “Il caso di Grove dimostra che acquisire una realtà già esistente è meno costoso, ma se si crede nel valore del franchise e nella crescita della categoria l’investimento verrà presto ricompensato”. Secondo il manager americano aver alzato l’asticella proteggerà la massima serie dai potenziali progetti-bufala.

“Vorremmo mettere un freno a quanto accaduto in passato, quando ad esempio la US F1 annunciò la propria partecipazione al campionato per poi sparire nel nulla”.  Il principio di base, ha quindi ribadito il californiano che nel 2016 raccolse dalla mani di Ron Dennis la pesante eredità è far sì che solo chi dispone dei fondi necessari per restare a lungo nel mondiale, possa avanzare la proposta evitando parole a vanvera prive di concretezza.

“Non credo che si sia mai vista una simile decisione in altri sport”, ha infine sottolineato a Motorsport.com. E sicuramente il 48enne non è lontano dalla verità.

George Russell nella corsia box del Gran Premio del Belgio di F1 2020 a Spa-Francorchamps (Foto Mark Thompson/Getty Images)
George Russell  (Foto Mark Thompson/Getty Images)

Chiara Rainis

Impostazioni privacy