Ferrari rivela: “Abbiamo scoperto il motivo del ritiro di Leclerc a Barcellona”

Enrico Gualtieri, responsabile dei motori Ferrari, rivela di aver identificato il guasto alla centralina che ha provocato il ritiro di Leclerc in Spagna

La vettura di Charles Leclerc ai box nel Gran Premio di Spagna di F1 2020 a Barcellona (Foto Ferrari)
La vettura di Charles Leclerc ai box nel Gran Premio di Spagna di F1 2020 a Barcellona (Foto Ferrari)

“Abbiamo individuato il problema alla centralina che ha determinato il ritiro di Charles”. Enrico Gualtieri, il capo dei motoristi, rassicura i tifosi della Ferrari alla vigilia del ritorno in pista. Il misterioso motivo che ha provocato l’improvviso spegnimento del propulsore di Leclerc nel corso del GP di Spagna, e di conseguenza il suo testacoda e il suo abbandono, è stato scoperto.

Le ragioni del guasto sono state sviscerate dai tecnici della Rossa e, si spera, si è giunti sufficientemente in fondo da evitare che un problema del genere si ripresenti nel corso della stagione. Anche perché al Montmelò la squadra ha dovuto subire uno scotto molto pesante per questo inconveniente: “A Barcellona abbiamo pagato a caro prezzo non soltanto la mancanza di affidabilità, ma anche non aver massimizzato la prestazione in qualifica, il che ci ha messo in condizioni difficili per la gara”, prosegue Gualtieri.

Ferrari, vietato ripetere gli sbagli

Problemi ed errori che non si dovranno più verificare, dunque: “In questa prima parte della stagione abbiamo visto un campionato praticamente diviso in due: da una parte ci sono tre piloti che sembrano avere un margine di vantaggio molto consistente, dall’altra ce ne sono almeno dieci che sono racchiusi in pochissimi decimi”, spiega il responsabile della power unit di Maranello. “Consapevoli delle attuali difficoltà, dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro e sulla preparazione del weekend; l’obiettivo principale sarà quello di mettere i piloti nella condizione di tirare fuori tutto il potenziale possibile dalla SF1000: ottimizzare il pacchetto vettura-motore, lavorare bene come squadra in pista, studiare la strategia migliore ed essere efficaci nell’adattarla in fretta al cambiare delle condizioni. Ogni millesimo di secondo conta, ogni scelta può fare la differenza”.

Ora il Cavallino rampante ritorna in pista con il Gran Premio del Belgio, che rimane un banco di prova decisamente impegnativo per la Scuderia, nonostante il promettente precedente di un anno fa, quando il trionfo fu colto proprio da Charles Leclerc.

“Il circuito di Spa-Francorchamps è senza dubbio uno dei più affascinanti e impegnativi di tutto il calendario iridato, non soltanto per i piloti ma anche per noi ingegneri”, afferma ancora Gualtieri. “Trovare il bilanciamento perfetto della monoposto, per tutti e sette i chilometri di lunghezza del tracciato, è particolarmente difficile. Sotto il profilo della gestione power unit il circuito è piuttosto severo, con oltre un minuto al giro percorso in pieno, ed è importante avere non soltanto una potenza adeguata – i cavalli non sono mai troppi – ma anche una buona guidabilità, in particolare in corrispondenza della prima e dell’ultima curva. All’importanza della pura potenza motore si affianca quella del recupero di energia attraverso la Mgu-H: quindi a fare la differenza è l’efficienza della power unit nel suo complesso.

Le incognite del Gran Premio del Belgio

Oltre al motore, sarà molto importante anche l’influenza dell’aerodinamica: “Su questa pista anche nell’era pre-Drs i sorpassi sono sempre stati relativamente possibili ma la chiave di tutto è la scelta del carico aerodinamico. Con una vettura molto scarica si arriva in fondo al rettilineo del Kemmel con un’ottima velocità di punta ma poi, nel secondo settore, si corre il rischio di andare davvero in crisi. Se invece si punta su un livello di carico medio-alto allora magari si può fare una buona prestazione in qualifica ma in gara si corre il rischio di essere sorpassati e, soprattutto, di far fatica a superare pur utilizzando il Drs”.

Infine, non va sottovalutato anche il fattore tempo: “A tutto ciò si aggiunge il fatto che il meteo può essere decisamente variabile e si possono avere condizioni molto diverse da un estremo all’altro della pista. Per questo fine settimana, poi, le previsioni sembrano fatte apposta per complicare ulteriormente la situazione: sabato dovrebbe essere prevalentemente asciutto mentre per domenica è prevista pioggia, con temperature non superiori ai 16 gradi, tutt’altro che estive”.

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La vettura di Charles Leclerc ai box nel Gran Premio di Spagna di F1 2020 a Barcellona (Foto Ferrari)
La vettura di Charles Leclerc ai box nel Gran Premio di Spagna di F1 2020 a Barcellona (Foto Ferrari)
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