Mazda costretta ad un prestito a causa del coronavirus

La casa automobilistica giapponese ha dovuto richiedere prestiti importanti a causa del blocco imposto dalla pandemia del coronavirus.

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(Image by Motor1)

Non c’è da stupirsi se si considerano le interruzioni della produzione.

Ormai dovreste sapere che la pandemia di coronavirus sta scatenando il caos in diversi settori, primo fra tutti quello automobilistico. La Ferrari ha già annunciato il ritardo di quattro lanci di nuovi modelli, mentre la Hertz, una delle più grandi compagnie di autonoleggio degli Stati Uniti, si dice sia in trattative con i creditori su come evitare il fallimento.

A quanto pare, la Hertz non è l’unica a essere alla ricerca di un prestito per far fronte agli effetti negativi della nuova pandemia di coronavirus.

Mazda sta cercando di farsi prestare 300 miliardi di yen (2,6 miliardi di euro) in totale dalle tre gigantesche banche giapponesi e da altri fornitori di prestiti, secondo quanto riferito da Reuters. Le informazioni provengono da fonti di Reuters che hanno una conoscenza diretta della questione.

Proprio come altre case automobilistiche nell’ultimo mese o due, Mazda ha interrotto la produzione delle sue auto a causa della pandemia. Tanto per cominciare, le vendite di auto del marchio giapponese sono state deboli anche prima che il coronavirus colpisse.

Le tre megabanche citate nel rapporto sono Mitsubishi UFJ Financial Group, Sumitomo Mitsui Financial Group e Mizuho Financial Group. Gli altri fornitori di prestiti sono la Development Bank of Japan, Sumitomo Mitsui Trust Holdings e altre istituzioni sconosciute. Alcuni dei prestiti sono già stati concessi, secondo la fonte di Reuters.

I fornitori di prestiti, così come Mazda, si sono rifiutati di commentare la questione sia su Reuters che su Nikkei.

Con alcuni paesi che stanno già allentando le norme contro la diffusione della malattia, potremmo vedere un certo miglioramento delle vendite di auto nei mesi a venire. Ma d’altra parte, solo il tempo può dirlo. È comunque importante notare che la domanda di veicoli anche dopo la pandemia potrebbe andare in entrambi i sensi.

 

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