SBK, Jonathan Rea: “Mi ispiro a mia sorella Chloe”

Jonathan Rea racconta la vita in quarantena con sua famiglia, ma avverte la mancanza di sua sorella, impegnata come infermiera in ospedale.

Jonathan Rea Superbike MotoGP
Jonathan Rea (©Getty Images)

L’epidemia di Coronavirus ha messo al palo tutti gli sport, compreso il Mondiale di Superbike. Si cerca di sdrammatizzare come si può e nei giorni scorsi Jonathan Rea ha pubblicato un video sui social in cui saltava in sella alla moto di suo figlio pur di rimettersi in sella ad una due ruote. Un video divertente che è diventato subito virale e mostra quanta voglia abbiano i protagonisti di rimettersi in pista.

In un’intervista al Belfast Telegraph, Jonathan Rea qualche giorno fa ha raccontato come il pilota sta affrontando la quarantena nell’Irlanda del Nord. “Questi sono tempi strani, soprattutto da quando sono abituato ad essere in movimento, ma il mio umore è positivo”. Per quanto riguarda la ripresa del campionato mondiale Superbike, il pentacampione rivela che in questi giorni cerca di intensificare la sua preparazione ed evitare una vita troppo accomodante. “C’è la possibilità che il campionato possa continuare ad agosto, quindi sto lavorando per mantenere le mie condizioni fisiche”.

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Jonathan pensa a sua sorella

Rea è a casa con la sua famiglia, compresa sua madre, ma al pilota manca in particolare sua sorella Chloe, che lavora come infermiera in un ospedale. Jonathan parla con ammirazione del personale sanitario: “Le persone come mia sorella stanno dando il massimo contributo a questa società durante la crisi del Coronavirus e ho una grande ammirazione per loro. Ho visto mia sorella Chloe da lontano e mi manca davvero non poterle dare un abbraccio per il fantastico lavoro che sta svolgendo. La mia più grande ispirazione viene da mia sorella e dal lavoro che sta facendo. ”

In questo periodo, inevitabilmente, cresce la mania per l’igiene anche per il campione di Superbike e l’apprezzamento delle cose apparentemente più banali. “Stiamo tutti imparando l’importanza dell’igiene. È un’educazione particolarmente buona per i bambini che imparano a lavarsi le mani regolarmente. Quando esco a fare una passeggiata, adoro che le persone sorridano e salutino quando passano, mantenendo le distanze, ovviamente. Ci sono cose brutte che non possiamo controllare. Dovremmo usare questo tempo per riavviare e apprezzare il bene delle piccole cose”.

 

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