Decreto anti-coronavirus: blindate Tavullia e la sede della Ferrari

Il decreto d’emergenza anti-coronavirus varato dal governo mette a rischio MotoGP e Formula 1. “Blindate” Modena e Tavullia.

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Il governo italiano ha preparato misure drastiche contro il coronavirus che sembrano lasciare intendere che anche il Gran Premio di Austin in programma dal 3 al 5 aprile sembra destinato a saltare. Le misure restrittive imposte dal governo dureranno fino al 3 aprile. L’articolo 1 del decreto prevede limitazioni agli spostamenti per chi abita nella Regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

La mobilità è consentita «per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute», anche se «è consentito il rientro presso il domicilio, abitazione o residenza”. Tra le parti interessate, c’è Modena, la sede della Ferrari o Tavullia, la città di Valentino Rossi. Un colpo al mondo del motore.

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La “Scuderia” ha già inviato il suo materiale e il suo personale in Australia, con cui, per ora, sono fuggiti, ma resta da vedere se potranno tornare o come andranno in Bahrein. Naturalmente, non possono trasportare nuove parti. Alpha Tauri è salvato, per ora, perché Faena, sebbene al limite, non è tra quelle aree.

A Tavullia e Urbino vivono Valentino Rossi, Franco Morbidelli o Pecco Bagnaia, sono tra le zone interessate dal decreto. Il governo italiano stabilisce solo due eccezioni per entrare o uscire da queste aree: “gravi motivi familiari” o “lavoro eccezionale”. Resta da vedere come viene interpretato quest’ultimo. Naturalmente, la misura non riguarda solo i piloti. Sono inclusi anche centinaia di lavoratori all’interno dei team, anche di Moto2 e Moto3, che hanno difficoltà a tornare in Italia al termine del GP di Losail. Entrambi i Mondiali, oltre a molti altri eventi, sono in grave pericolo. Il decreto specifica anche multe fino a tre mesi di reclusione e una multa per violazione del divieto.

Rossi (Getty Images)
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