Il nuovo corso green di Stellantis continua a non decollare. Il nuovo CEO Antonio Filosa sta cercando di tornare sulla strada battuta da Marchionne, sconfessando le idee futuristiche.
L’epoca Marchionne è solo un ricordo, da circa due anni il Gruppo Stellantis versa in una crisi multifattoriale senza precedenti e l’approccio green del CEO Tavares non è stata una cura ricostituente per l’azienda nata dalla fusione tra FCA e PSA. Il Presidente Elkann ha deciso di cambiare marcia e anche CEO con la nomina di Antonio Filosa, un campano, al quale è stato affidato un ingrato compito: risollevare le sorti di un gruppo che sta avendo più bassi che alti, che soffre le leggi e le normative europee, che attraversa questo periodo tra confusione aziendale e modelli di auto non apprezzati come la FIAT Grande Panda o la nuova Lancia Ypsilon, che per il momento è un grande flop, almeno in Europa.

Perchè la filosofia dell’epoca FCA in Brasile funziona ancora alla grande e sono i numeri a dirlo. Fuori dai confini europei, infatti, vi sono ancora logiche diverse, decisamente meno green. Nel 2023 in Sud America ci sono state 500.000 immatricolazioni, e numeri simili sono arrivati lo scorso anno. Il 2025 non è ancora finito ed è stato positivo in Brasile con vendite in aumento.
Il nuovo corso di FIAT
Pertanto c’è uno scollamento tra Vecchio Continente e il Sud America, dove le normative europee non possono incidere sulle scelte degli automobilisti, infatti, le piattaforme sono quelle dell’epoca FCA, così come i motori, come il diesel MultiJet 2.2, che in Brasile è vendutissimo ed apprezzato per la proverbiale affidabilità.

La FIAT, in Brasile, storicamente produce le sue auto a Betim, da dove vengono fuori diversi modelli: la Argo e la Strada, il pick-up Toro ed il SUV Fastback, che è disponibile anche sotto il marchio Abarth. Il presente del Gruppo Stellantis sembra essere fatto da una produzione a due velocità, dove la tradizione in Europa non riesce più a dare una spinta all’innovazione, il tutto si traduce con dei grandi fallimenti. L’italianità è a rischio, perchè anche Maserati e Alfa Romeo vacillano nelle incertezze. Il futuro c’è ma non si vede. La FIAT deve tornare a essere aderente alle tradizioni.





