Da una collaborazione tra FIAT e SEAT nacque una citycar amatissima alle nostre latitudini. Divenne uno dei plagi più clamorosi della storia delle mercato delle utilitarie.
Gli anni ’80 e ’90 sono stati contraddistinti nel settore auto dall’ avvento di piccole utilitarie, semplici, leggere, comode, economiche come la FIAT Panda. L’auto italiana ha trovato uno spazio di vendita importante per le sue doti mettendo alla guida generazioni di automobilisti. La ricetta era semplice un auto squadrata, minimale nelle finiture, essenziale nell’uso, valida sia su strada che in montagna.

Un clamoroso successo, nelle sue quattro generazioni, prodotta in oltre 8 milioni di esemplari. La prima serie è stata la più longeva con oltre 4,5 milioni di unità in 23 anni di produzione, seguita dalla terza gen con circa 3 milioni di esemplari. Il fiore all’occhiello della gamma è il moderno motore 1.0 mild hybrid da 70 CV. Mezzo tutto fare, inarrestabile nella versione 4×4, una capretta pronta all’uso sui terreni impervi e fangosi.
La Panda ha cambiato vestito ma non sostanza, e si conferma anno dopo anno amatissima dagli italiani, sono 112.928 gli esemplari di Panda immatricolati nel Belpaese nell’arco temporale che va da gennaio a dicembre, ben più del doppio della vettura seconda classificata, sempre appartenente alla famiglia Fiat: la 500.
Il copia e incolla della FIAT Panda
Nonostante un calo di interesse per le city car, Panda è riuscita a difendersi proprio grazie alle sue qualità, che hanno fatto in modo di renderla unica ed ineguagliabile o quasi. Una vettura iconica e che tutti hanno guidato almeno una volta. La pubblicità dell’auto spagnola, postata sul canale YouTube Spot 80 – La Casa degli Spot Anni 80, vi farà salire la nostalgia.
Molti ricorderanno il clone spagnolo, la SEAT Marbella, prodotta sino al 1998. Venne svelata, dopo la fine dell’accordo FIAT-SEAT nel 1986, in sostituzione della SEAT Panda, la versione iberica della famosa utilitaria torinese, dalla quale la Marbella riprende i motori e la linea generale, distinguendosi dalla cugina italiana solo per alcuni particolari come il frontale e gli interni. Un successo commerciale che arrivò a spezzare i passi anche in Italia alla più longeva delle city car. Un successo commerciale inarrestabile che è entrata nel cuore degli italiani non fosse altro per il prezzo, molto concorrenziale rispetto alla sua gemella.





