Su DAZN verrà lanciato il documentario “Marc, More Than a Return”, una produzione di 30 minuti che racconta il recupero fisico del campione del mondo di MotoGP.
Un fenomeno come Marc Marquez meriterebbe di dare spettacolo in pista in ogni fine settimana del campionato, ma un’altra frattura lo porterà a osservare i colleghi dalla TV nei prossimi due appuntamenti stagionali. L’infortunio è nato da un errore in staccata di Marco Bezzecchi nel primo giro della tappa di Mandalika.
Marc Marquez, atterrato dopo diverse piroette sulla parte destra del corpo, si è subito toccato il braccio. Si è temuto il peggio con una frattura all’omero destro martoriato. Per sua fortuna il problema riguarda la zona più clavicolare e non ha intaccato la zona operata in quattro occasioni. Tutto nacque all’inizio del campionato 2020 con una brutta caduta a Jerez de la Frontera ai tempi della Honda. Il catalano con troppa fretta tornò in sella alla moto giapponese, procurandosi un problema ancor più grave alla spalla.
Il viaggio all’inferno di Marc Marquez
Per anni lo spagnolo non ha vinto nemmeno un Gran Premio, entrando e uscendo dagli ospedali. Dopo ogni operazione partivano delle lunghe riabilitazioni. Due anni dopo il suo primo infortunio a Jerez, il campione avvertì un problema mentre si allenava in bicicletta. Il suo braccio destro non rispondeva. “Ha iniziato a entrare in un ciclo molto complesso. Le cose non funzionavano, compariva il dolore, non riuscivi ad andare avanti, si scontrava con un muro… è stato allora che ha iniziato a mettere in discussione le cose”, ha rivelato il fisioterapista e confidente, Carlos García, nel documentario su Marc Marquez.

Un esame medico rivelò la fonte del problema che bloccava i progressi di Márquez. Il suo omero si era fuso, ruotando di 33 gradi. “Ricordo perfettamente che ero a casa sua, alle 7:20 del mattino, e Marc bussò alla mia porta dicendo ‘è rotta, è rotta’”, ha confessato García, che aprì rapidamente la porta per chiedere a Marc cosa non andasse: “Cosa è rotto?”, gli domando García, e il pilota rispose: “Ho il braccio rotto”. I medici gli hanno raccomandato di operarsi immediatamente, perché il problema poteva essere risolto. Il resto è storia di un campione che, a distanza di 6 anni, è tornato sul tetto del mondo della MotoGP con Ducati.