Pecco Bagnaia si trova in una situazione di estrema difficoltà al fianco di Marc Marquez. Ecco cosa è emerso nell’ambiente Ducati su Valentino Rossi.
Il Dottore ha allevato il pilota più vincente della sua Academy con una attenzione che non è stata seconda a quella avuta per suo fratello minore, Luca Marini. Valentino Rossi ha dato la possibilità a giovani piloti come Pecco Bagnaia di diventare delle leggende nella massima categoria del Motorsport. Un campionissimo che ha dimostrato grande lungimiranza anche fuori dalle piste.
Valentino Rossi ha aiutato Pecco anche nei momenti più difficili, come il passaggio in Pramac in MotoGP dopo il trionfo mondiale nella classe di mezzo. Era presente anche a Valencia nel 2022 quando Pecco si giocò il titolo contro Fabio Quartararo. In quell’occasione il torinese vinse il suo primo riconoscimento in top class, poi ribadito nella stagione successiva contro Martin. Nel 2024 Bagnaia è stato detronizzato dal madrileno, ma dopo un duello all’ultimo GP.
Pecco, nel 2024, ha vinto 11 sfide domenicali, dimostrando tutto il suo talento sulla Ducati Desmosedici GP-24. In questa annata, invece, ha capito ben poco della sua nuova moto ed è stato surclassato da Marc Marquez. Quest’ultimo, salvo sorprese, a Motegi celebrerà il suo nono riconoscimento iridato, agguantando proprio i 9 titoli di Valentino Rossi.
MotoGP, l’apporto di Valentino Rossi
Il Dottore non sta aggiungendo ulteriore pressione in una fase complessa per Pecco Bagnaia. Quest’ultimo ha bisogno di uscire da tunnel con le sue forze. Qualsiasi consiglio non avrebbe un valore risolutivo. “Vale non va da Pecco e gli dice ‘devi battere Marquez’. Non ha alcun senso. Voglio dire, non si sta creando quell’ossessione che la gente pensa esista. Ovviamente, c’è la rivalità. Penso che questa rivalità durerà dal 2015 fino alla fine. Voglio dire, finché ognuno di loro non se ne andrà per sempre. È una rivalità che durerà tutta la vita”, ha spiegato Pablo Nieto, direttore del team VR46, a Nico Abad sul suo canale YouTube.
“Ma Marc è solo un altro rivale. Ovviamente, quello che dobbiamo fare ora è vedere come se la cava per cercare di fermarlo. Ma non esiste l’ossessione del ‘uccidiamolo’. Lasciamolo vivere la sua vita, e noi vivremo la nostra“, ha concluso Nieto.