I progressisti green già la amano, ma una maggioranza di puristi è rimasta a bocca aperta per la trasformazione di una Ferrari leggendaria.
Come si possa trasformare una Ferrari in un modello full electric in miniatura è una domanda che andrebbe posta ai diretti interessati, ma nel mondo green di oggi tutto sembra possibile. La Ferrari è un emblema dell’eleganza del Made in Italy, una sportività termica che ha fatto gioire i fan sulle tribune e a casa. I suoi prodotti stradali sono nati dal know-how acquisito in pista.
L’originale Ferrari 250 Testa Rossa venne elaborata 1957 a seguito di una modifica che limitava la cilindrata dei motori. Ecco perché il nome deriva da 250 cm3 x 12 cilindri per un totale di 3000 cm3 del motore con la colorazione rossa dei coprivalvole della testata. Il V12 3.0 rimaneva un punto di forza, con soli 800 kg di peso a vuoto, per un totale di 300 CV.
Sul piano tecnico la vettura spiccava per un cambio a quattro marce derivato da quello delle 250 stradali, per i sei carburatori Weber a doppio corpo e per lo scarico libero con terminali “a megafono”. La carrozzeria barchetta, disegnata e costruita a mano da Sergio Scaglietti in alluminio battuto, trasmetteva delle sensazioni di guida spettacolari. La vettura da corsa toccava i 270 Km/h circa. Esordì in gara il 26 maggio 1957 alla 1000 km del Nürburgring, guidata da Masten Gregory in coppia con Olinto Morolli. Ottenne successi sui principali circuiti del mondo. La coppia Gendebien-Hill la portò in trionfo alla 24 Ore di Le Mans con la conquista del Mondiale Sportprototipi alla Ferrari 250 Testa Rossa.
La versione elettrica della Ferrari 250 Testa Rossa di Scaglietti
Torniamo ai giorni nostri e a questa tendenza di replicare in scala ridotta dei modelli sportivi iconici in salsa elettrica. Realizzata da Hedley Studios in soli tre esemplari la replica dell’auto è interamente su licenza in collaborazione con Ferrari. Non aspettatevi performance da urlo. Il propulsore elettrico offre quattro modalità di guida e una velocità massima di 80 km/h.
Conosciuta con il nome ‘Lucybelle II’, questa speciale Testa Rossa J è stata creata con pannelli in alluminio battuto a mano e una verniciatura bianca e blu completa di 22 tondi. Sembra uscita dalle battaglie di Le Mans perché la squadra di tecnici ha dedicato più di 100 ore all’invecchiamento della carrozzeria. La riproduzione in scala al 75% vanta sospensioni Bilstein regolabili, cerchi a raggi da 12 pollici con pneumatici Pirelli Cinturato e fari anteriori e posteriori funzionanti.