Chi si occupa di fare il pieno agli aerei? Svelato il segreto che c’è dietro ai distributori

Chi viaggia con una certa frequenza sugli aerei si sarà chiesto come funziona la ricarica di miscela nei serbatoi. Oggi vi sveliamo l’arcano.

Quante volte abbiamo fatto il check-in e abbiamo atteso un po’ di tempo extra prima di accomodarci sull’aereo in attesa di spiccare il volo tra i cieli? Dietro a delle piccole attese c’è un immenso lavoro di uomini che devono controllare ogni aeromobile nel dettaglio e rifornirlo con un pieno di carburante. In Italia decollano in media quotidianamente 2.300 aerei.

Il rifornimento degli aerei
Il rifornimento degli aerei – Tuttomotoriweb.it

Immaginate quanto lavoro ci sia dietro per rifornire con una precisione maniacale 2.300 aerei al giorno. Vi sono degli operatori che non hanno la comodità di un mezzo, come le auto o le moto, da ricaricare con una pompa presso il distributore fisso di una stazione. Con gli aerei bisogna connettere l’autobotte alla presa sotto l’ala, facendo degli opportuni controlli sulla sicurezza. Si tratta di una operazione delicatissima e la tecnologia è venuta in soccorso di uomini che non possono commettere errori.

Il rifornimento degli aerei

A bordo di un aereo bisogna inserire esattamente i litri richiesti nel viaggio. È un’operazione che diventa ancor più complessa negli afosi periodi estivi in cui si alzano anche più voli. In passato le compagnie petrolifere pensavano direttamente a rifornire gli aerei, mentre oggi preferiscono affidarsi ad aziende private specializzate, a causa dell’incremento del traffico aereo e la crescita anche dei costi.

Rifornimenti aerei autobotti
Autobotte ricarica il serbatoio degli aerei – Tuttomotoriweb.it

Il nuovo mercato è definito into-plane fueling. I principali player in Italia sono i seguenti: Carboil, Levorato Marcevaggi e Nautilus, con sede a Reggio Calabria, Venezia e Palermo. In sostanza non è l’areo ad arrivare alla stazione di benzina, ma è un’autobotte a dirigersi vicino all’ala e, attraverso una presa, a collegare a terra se stessa e l’aereo per scaricare l’elettricità statica, proprio per non andare incontro a scintille e corto circuiti.

Prima di riempire il serbatoio, l’operatore deve valutare se il campione di carburante sia limpido e senza particelle, e presenti il giusto grado di temperatura e densità. In seguito va a impostare l’opportuna quantità di miscela per il viaggio e avvia il getto con un pulsante. Quest’ultimo deve essere sempre tenuto premuto nel corso dell’operazione per motivi di sicurezza. Il flusso va da 800 a 2.800 litri al minuto, a una velocità fino a 14 volte superiore a quella di un distributore stradale. Le autobotti arrivano a pesare fino a 50 tonnellate e per questo non superano mai i 25 km/h. Alcuni aeroporti, come Malpensa e Fiumicino, hanno anche una rete sotterranea che collega i depositi di stoccaggio del carburante alle piazzole di sosta degli aerei.

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