Se il compianto pilota brasiliano avesse firmato per la Ferrari piuttosto che cedere alla tentazione della Williams oggi racconteremo una intervista diversa da quella rilasciato dall’ex tecnico Cesare Fiorio.
Ayrton Senna smuove ancora gli animi dei veri fan della F1. A oltre 30 anni dalla sua tragica scomparsa vive ancora nella mente di tutti coloro che lo hanno conosciuto e in quelli che lo hanno ammirato. Il brasiliano aveva una capacità attrattiva che nessun altro pilota dopo di lui ha dimostrato di possedere. Al di là della velocità innata e della voglia di emergere straordinaria, Ayrton era gioia per gli occhi e musica per le orecchie.
Che fosse un tipo sveglio lo si capiva dal primo sguardo. Quegli occhi penetranti avevano conquistato tecnici, giornalisti e donne bellissime. In pista era un leone che lottava contro tutti e tutto, sistema compreso, non accettando nessun compromesso. Una personalità che tutti avrebbero desiderato avere nel box e che la Ferrari sfiorò in più di una occasione. Il brasiliano sarebbe potuto arrivare a Maranello, prima di firmare naturalmente per la Williams, quando al muretto c’era un signor tecnico, tale Cesare Fiorio.
L’ex dirigente sportivo che portò la Lancia al successo nei Rally, aveva accettato la sfida della F1. Il mondo Ferrari lo conosceva bene, ma erano anni piuttosto turbolenti. “Il primo anno, il 1989, abbiamo vinto tre GP su 15, il secondo anno ne abbiamo vinti sei. E la macchina era molto più affidabile. Furono anni di cui vado molto fiero: conservo una Ferrari, quella con cui Mansell vinse il GP del Brasile nel 1989, appesa a un muro nella mia masseria in Puglia“, ha raccontato in una intervista Cesare Fiorio.
Il tentativo di portare Senna alla Ferrari
“Per me era il migliore e lo volevo portare a Maranello. Era troppo in vista per cercare di avere un colloquio nei fine settimana di gara così organizzai un viaggio in Brasile, a casa sua a San Paolo, per incontrarlo lontano da occhi indiscreti. Poi ci rivedemmo a Montecarlo per definire meglio il contratto ma non era una trattativa difficile, perché Ayrton voleva davvero venire in Ferrari. Le cose però alla fine non andarono avanti perché il funzionario che avevano messo come sostituto di Enzo Ferrari (scomparso nel 1988, ndr) fece diffondere la voce e saltò tutto. A quel punto anche io lasciai la Ferrari“, ha ricordato Fiorio.
Senna fu il fiore che la Ferrari non colse. La sua tragica scomparsa il primo maggio ad Imola del 1994 ha lasciato un vuoto nei fan incolmabile. Fiorio ha continuato la sua carriera con altre sfide. “Le competizioni in mare furono tra le più grandi soddisfazioni della mia vita. Con i motoscafi ho vinto due campionati del mondo, sei europei e 31 Gran Premi nella mia vita, per 18 anni in totale“, ha concluso l’ex tecnico della Scuderia modenese.